LECCE - Intervista corposa e che restituisce anche alla gente, ai tifosi, tanti frammenti di verità noti soltanto a chi ha sempre vissuto dall'interno, da dentro, dalla “pancia” l'universo Lecce.

Evidenze e fatti noti e sempre taciuti da certa stampa che ha raccontato per decenni, tantissimi decenni (carta stampata e on-line fa lo stesso…) sempre uno scenario di comodo e di favore per sé stessi e per le proprie amicizie di ciò che accadeva attorno al Lecce. Verità parallele di bugiardi seriali.

L'intervista l'ha concessa il bomber di Juan Lacaze Ernesto Javier Chevanton alla testata on line “Salento News”, togliendo finalmente il velo della diplomazia alle ricostruzioni degli anni difficili di Chevanton a Lecce, gli ultimi con Tesoro, che ha negato all'attaccante uruguaiano la gioia di chiudere la carriera in giallorosso dopo la buffonata del “contratto a tempo indeterminato”, e in precedenza quelli del rapporto combattuto e difficile con il tecnico De Canio. “Tante volte mi ha umiliato e l'ha fatto in casa mia, perché mi sento leccese, con i suoi comportamenti umiliava anche altri giocatori, mancava di rispetto. Io piangevo da solo tante volte a casa, ma alla fine la salvezza con il Napoli l'ho regalata con un gol mio”, ha detto con la consueta caparbietà “Cheva”.

Ecco l'intervista, da non perdere: