L'analisi tattica di Lecce-Matera: Braglia sorride, quante alternative
Ecco come abbiamo visto la gara
LECCE - Che siano titolari o riserve Braglia non cambia, fa giocare il suo Lecce sempre con il 3-5-2 modellabile su un 4-4-2 quando l'azione si fa difensiva.
Sicuramente non è stata una partita così viva e accesa da trarre conclusioni, ma questo "quasi" derby salentino-lucano ha portato con sè qualche buona indicazione: dal rientro di Abruzzese alle belle prestazioni di Salvi e Liviero, buone notizie che serviranno anche per il campionato.
L'organizzazione tattica si è dimostrata identica alle precedenti apparizioni del Lecce di Braglia, solo che è mancata l'intensità del campionato e a tratti anche un po' di attenzione, come in occasione del gol di D'Angelo, indisturbato al limite dell'area e in grado di mirare e concludere senza nessuna pressione.
Chi sembra ancora indietro nelle gerarchie del nuovo tecnico sono Camisa e Suciu, smaniosi di trovare riscatto ma troppo frettolosi e poco concreti (tanto che Braglia non li cita in conferenza stampa post-partita quando elenca le prestazioni positive dei suoi, solo una dimenticanza...?).
Dopo il consueto lungo riscaldamento ancora una volta Vécsei si è reso utile, con un assist che ha spianato la strada del gol a Monaco e "spaccato" la partita definitivamente in favore del Lecce: è innegabile, questo ragazzone ungherese entra e garantisce sempre un apporto decisivo o quasi alla partita.
Braglia può lavorare sereno: ha trovato altri elementi utili al suo Lecce.
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