Lecce miglior difesa, ma non basta...
Troppe pecche davanti alla porta
LECCE - I campionati si vincono soprattutto con una difesa d'acciaio.
Bunker - E' quasi un regola non scritta nel mondo del calcio. Ma la situazione del Lecce di quest'anno sembra rappresentare la classica eccezione. Già, perchè pur avendo la retroguardia meno battuta del girone C, con soli 13 gol al passivo (record condiviso con Salernitana e Foggia), la formazione giallorossa è solo 4° in classifica, a ben 6 punti di distanza dalla vetta.
Linea da A - Lerda può fare affidamento su una retroguardia di tutto rispetto. Già, perchè la linea a quattro utilizzata con grande continuità nelle ultime settimane può vantare un curriculum ben superiore ai valori medi della categoria. Caglioni, Mannini, Martinez e Abruzzese hanno messo insieme quasi 300 presenze nel massimo campionato. Senza dimenticare Lopez, che non ha mai giocato nella A italiana, ma vanta comunque oltre 60 presenze nella prima divisione di campionati di grande prestigio, tra la Premier League inglese (West Ham) e il Sudamerica (Penarol in particolare).
Garanzie - Una linea difensiva così offre ampie garanzie in Lega Pro. Anche perchè Lerda può contare anche su valide alternative, come Vinetot e Carini, oltre a D'Ambrosio e Diniz che presto torneranno a disposizione. Il problema, semmai, è lì davanti. Perchè è vero che subire poco è già un presupposto importante. Ma i gol bisogna anche farli e sotto questo aspetto il Lecce, con i suoi 22 centri stagionali, è indietro non solo rispetto alle squadre che lo precedono in classifica (Salernitana e Benevento 26 gol, Juve Stabia 25), ma anche ad altre compagini sulla carta meno attrezzate, come Matera (a quota 25) e Casertana (23 reti). Ecco perchè serve qualche gol in più, per valorizzare la difesa di ferro del Lecce.
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