Lecce, questa volta sei bello e fumoso. A Venezia COMANDA 90 MINUTI, ma non basta. LA CRONACA
Bisogna buttarla dentro: è questa la dura legge di Venezia, dove i giallorossi hanno addirittura rischiato di perdere dominando la gara
VENEZIA - Questa volta il Lecce oltre che bello e padrone del campo è anche troppo fumoso. Dal "Penzo" arriva un punto che consente ai giallorossi di agganciare il Pescara al quarto posto, ma l'inconsistenza offensiva dimostrata in novanta minuti mette paura. Per il resto Palombi risponde a Citro nel giro di un minuto e Vigorito evita la beffa con una super-parata nel finale (FOTO SOPRA IL GOL DI PALOMBI).
Equilibrio - Liverani sceglie Haye e sorprende tutti (l'olandese farà bene sino alla sostituzione, anche se appare ancora legato a un concetto di calcio più nordeuropeo, affezionato al pallone, alla giocata personale). Davanti ci sono La Mantia e Palombi, il resto è il blocco-base. I giallorossi affrontano la gara con personalità, Mancosu ispira. C'è un palo, il primo della gara, colpito fortunosamente da Venuti con un tiro-cross dalla destra. Nel finale di tempo ci prova il Venezia che con Citro al volo trova una grande parata di Vigorito.
Botta e risposta - Il secondo tempo si apre con i fuochi d'artificio. Già al 3' Calderoni costringe Vicario a una deviazione sul palo, poi il Venezia passa: Citro sfrutta alla perfezione un cross da sinistra e tocca in porta in area piccola chiudendo lo schema alla perfezione. Non passano neanche due minuti che il Lecce riapre il manuale del suo calcio: Petriccione avanza, sponda di La Mantia perfetta e tocco al volo ravvicinato di Palombi da pochi passi. Ottava rete stagionale per il bomber prodotto del vivaio della Lazio. La partita si accende, c'è qualche colpo proibito, Lucioni rischia il doppio giallo per qualche fallo di troppo (ammonito sarà comunque squalificato con il Livorno), ma è il Lecce a recriminare nel finale per un contatto molto sospetto ai danni di Venuti tra il limite dell'area e l'area di rigore, dove termina il presunto fallo. Proteste vibranti del Lecce che però ringrazia anche il suo portiere che giganteggia e "miracoleggia" su Vrioni che di testa in area piccola con tutta la porta davanti centra in pieno l'ex di turno. Finisce 1-1 ed il Lecce quasi quasi deve anche essere contento. Senza concretizzare l'enorme mole di gioco offensiva si possono anche perdere partite simili.
TABELLINO
VENEZIA - LECCE 1-1
Marcatori: Citro al 5' s.t., Palombia l 6' s.t.
Venezia (4-3-3): Vicario; Bruscagin, Modolo, Fornasier, Garofalo; Segre, Bentivoglio, Pinato (dal 28' s.t. Besea); Lombardi (dal 19' s.t. Vrioni), Bocalon, Citro (dal 39' s.t. Schiavone). (Facchin, Lezzerini, Coppolaro, Suciu, St Clair, Zennaro, Mazan, Cernuto, Zampano). Allenatore Zenga.
Lecce (4-3-1-2): Vigorito; Venuti, Lucioni, Meccariello, Calderoni; Petriccione, Tachtsidis (dal 38' s.t. Falco), Haye (dal 15' s.t. Tabanelli); Mancosu; La Mantia (dal 19' s.t. Tumminello), Palombi. (Bleve, Riccardi, Di Matteo, Cosenza, Arrigoni, Marino, Saraniti, Felici, Fiamozzi). Allenatore Liverani.
Arbitro: Giua di Olbia (Capaldo-Formato, IV Ufficiale Pasciuta).
Note: ammoniti Lucioni, Lombardi, recupero 0' p.t., 5' s.t.
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