Settore Giovanile

Lecce, gioiellini in svendita (1° parte)

Dopo Di Mariano e Luperto, sfila via anche Cuppone

LECCE - Talenti in fuga in casa Lecce. Dopo Di Mariano e Luperto, il club giallorosso rischia di perdere anche Luigi Cuppone.

Diaspora - La partenza del giovane attaccante della Berretti, ceduto al Carpi in prestito (con diritto di riscatto) nel mercato di gennaio, rischia di impoverire ulteriormente il futuro del vivaio giallorosso. Cuppone è considerato una grande speranza, si è messo in evidenza nella Berretti del Lecce collezionando convocazioni nelle varie selezioni giovanili azzurre. Si era conquistato anche la stima di Lerda, che con grande continuità lo aggregava alla prima squadra per gli allenamenti. Il futuro di Cuppone, però, adesso è nelle mani della società emiliana, che si sta dimostrando un esempio in fatto di programmazione. Perchè, con un budget limitato, ha in mano la promozione in A, dopo aver battuto il Lecce nella finale play off di due stagioni fa, e certamente avrà in mano anche il destino del calciatore, se saprà dimostrare il suo valore e convincerà l'ambiente carpigiano.

L'erede di Totò - Una mossa poco convincente, insomma. Come quella che aveva portato alla cessione di Francesco Di Mariano, il nipote di Schillaci, considerato un predestinato pronto a seguire le orme di zio Totò, quello delle "Notti Magiche" di Italia '90. Di Mariano è stato ceduto alla Roma, diventando un punto di forza della Primavera capitolina, con 4 gol stagionali in campionato e un centro pesante nella Uefa Youth League (la Champions League riservata ai giovani). Poi panchina costante nella Roma di Garcia, e se uno così giovane fa già panchina in una squadra per 2 anni vicina allo Scudetto..., roba da mangiarsi le mani.

Pupillo di Benitez - Altro caso eclatante è quello di Sebastiano Luperto. Il Napoli ne ha riscattato la comproprietà e con il passare dei mesi il giovane centrale sta diventando uno dei pupilli di Benitez. Anche lui presenza costante in panchina a Napoli, ha già vinto una SuperCoppa Italiana (era in panchina a Doha in Juventus - Napoli, la finale vinta ai rigori dai partenopei). Con questa politica societaria, è davvero difficile guardare in prospettiva con fiducia.

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