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La scossa di Braglia: "chi lavora gioca, altrimenti resta a casa"

Il tecnico spiega in Sala Stampa l'esclusione di Curiale (ma anche di Surraco...)

16.04.2016 10:27

LECCE - Piero Braglia non fa sconti e lascia a casa Curiale e Surraco (anche per lui la scelta è "quasi" tecnica, lo capirete dalle parole del mister), scuotendo l'ambiente giallorosso alla vigilia della delicata trasferta di Messina. Ecco le sue parole in Sala Stampa ai nostri taccuini.

Scossa - "Ogni tanto bisogna fare scelte difficili. Ho fatto delle considerazioni che mi hanno indotto a portare con me 20 giocatori e non di più, anche perchè a questo punto ho ritenuto di dover dare una scossa. Per Curiale è una scelta tecnica. Surraco avrebbe recuperato, ma comunque non l'avrei fatto giocare, dunque resta a casa a riprendersi completamente. Chi lavora e dà il massimo viene a giocare, altrimenti resta a casa, il concetto è chiaro. Non voglio gente che viene al campo a fare il minimo, voglio il massimo. E soprattutto non voglio gente che si nasconde dietro a un dito. Vale per tutti".

Riscatto - "Spero in una risposta forte a Messina. A noi non ha regalato mai niente nessuno e anche loro dicono di voler fare una bella partita. E ci credo, anche perchè abbiamo visto tante altre squadre che vengono a farci la guerra anche gratuitamente, dunque perchè non dovrei credere a loro che vogliono fare una bella partita e sono tranquilli".

Società - "Mi sono confrontato con il Presidente Tundo, che voleva rassicurazioni sulla situazione in vista delle ultime partite. Gli ho detto di stare tranquillo, da parte mia avrà sempre il 100%. Mi ha colpito molto il suo atteggiamento, è una persona serena, come dovrebbero essere tutti i dirigenti di calcio".

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