Editoriali

L'ANALISI TATTICA: è un Lecce da Lega Pro. Finalmente

Sotto la lente d'ingrandimento tutto Lecce-Cosenza

LECCE - Ci sono voluti 4 campionati, 2 proprietà diverse, 7 allenatori e un numero da Grand Hotel di giocatori per avere finalmente una squadra da Lega Pro.

E' la caratteristica più importante del Lecce di Piero Braglia: finalmente è un Lecce che assomiglia a un Frosinone, a un Trapani, a un Carpi, a una Salernitana, insomma a chi ha vinto i campionati negli ultimi anni mentre il Lecce guardava vincere.

Un Lecce che sa fare tesoro anche solo di una giocata (quella abbagliante di Surraco), che sa gestire (anche se soffre ancora molto), che sa buttare via il pallone e che non si vergogna a schierarsi con il 5-4-1 nei momenti in cui queste sofferenze si fanno più atroci.

In più ci sono le belle notizie che arrivano dalla panchina, da Abruzzese a Camisa, che hanno stravolto il pacchetto difensivo (turno di riposo per Cosenza e Gigli), ma senza andare mai in grande affanno. Senza dimenticarsi delle alternative Beduschi, Liviero e Lo Bue, bene in Coppa Italia e comunque rigenerate dalla cura-Braglia, che però ha compiuto il vero miracolo con Matteo Legittimo, diventato il simbolo della rinascita giallorossa: da accantonato con Asta a protagonista assoluto e forse ancora il migliore in campo (Surraco a parte), così come aveva primeggiato nella prestazione a Melfi, chiudendo tutto a sinistra.

Cosa non va - Eppure c'è ancora qualche pedina che corre a giri inferiori rispetto al motore giallorosso. Suciu è dotato di una gran classe, sarà anche vero, ma il suo modo di intendere il calcio è troppo da passista e non da rapido costruttore della manovra: in 1 sola azione, domenica, ha perso 2 palloni facendo impazzire Braglia nel momento decisivo della gara. Poi c'è Curiale, che ci ha messo molta grinta, ma paga ancora una preparazione non al passo con gli altri e l'infortunio su cui il bomber ha preferito giocare e forzare, senza recuperare pienamente. Lotta generosamente come un leone in gabbia, arrabbiato perchè il pallone giusto non arriva mai. Speriamo si sblocchi presto, anche se sono del tutto infondate le voci che circolano di una sua cessione nella finestra di mercato di gennaio. Al massimo il Lecce si rafforzerà, non certo si indebolirà.

Commenti

Ciro e Michele, per noi sono ancora vivi
Il posticipo: Benevento frenato, Lecce 3°