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"SCOMMESSOPOLI". 1- Ci pensa ZEMAN: "l'Italia il posto delle regole non rispettate. I malati? Stanno altrove..."

Il tecnico del Pescara commenta i primi "sconti" della giustizia sportiva sul caso "Scommessopoli"

PESCARA - Non le manda a dire. Come sempre.

Il tecnico del Pescara Zdenek Zeman entra a gamba tesa sulla vicenda “Scommessopoli”, commentando con il consueto sarcasmo le prime sentenze miti della giustizia sportiva nei confronti di Fagioli e Tonali, coinvolti nello scandalo scoppiato a Torino. Ecco le parole dell'ex allenatore del Lecce.

“Scommessopoli”, parla Zeman - “Il divieto di scommettere dei professionisti esiste da anni. E' una brutta cosa, un brutto comportamento. Sui codici di giustizia sportiva c'è scritto che ci sono 3 anni di stop se vieni scoperto, ma in Italia 3 anni non li prende nessuno. Le regole sono fatte per non essere rispettate. Se uno perde 3 milioni di Euro qualche problema ci sarà. Si dice che è una malattia, ma non credo siano tutti malati, c'è anche del vizio, noia, i malati veri di solito stanno da un'altra parte, di solito in ospedale”.

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