LECCE DICE ADDIO AD "ANGIULINO", il ristoratore buono che si è preso cura di migliaia di leccesi. La città perde un altro "simbolo" gentile
A qualche settimana dalla morte di "Pippi Nocco" Lecce perde un altro suo personaggio caratteristico e irripetibile
LECCE - Con la morte di Angelo Fiorentino, per tutti “Angiulino”, Lecce perde probabilmente l'ultimo testimone, l'ultimo simbolo di una generazione di leccesi del passato che hanno lavorato sodo, sudato tanto e si sono fatti amare altrettanto dalla città, legandosi a dei luoghi-cult, diventando punti di riferimento, personalità del tessuto produttivo.
Tutto questo era “Angiulino”, che oggi se ne è andato, circondato anche dall'affetto dei figli (FOTO SOTTO CON LUI) e da quello di migliaia di leccesi che anche solo per una volta hanno messo piede nella “mitica” locanda aperta dal 1976, “Osteria da Angiulino” appunto…
Da Via Principe di Savoia, dal cuore del borgo antico, Angelo Fiorentino e la moglie hanno sfornato milioni di pezzi di rosticceria (le famosissime crocchè) ma anche altrettanti piatti di parmigiana, di fave e cicorie, di pezzetti di cavallo.
Se ne è andato a poche settimane dalla morte di “Pippi Nocco”, un altro simbolo di una Lecce agreste e ruspante. Il tempo evidentemente sta davvero passando in questa città…, inesorabile.
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