LAPADULA, CORSA PAZZA: "gol consecutivi? Ora non mi fermo. Mai avrei tolto un rigore a Mancosu..."
Le parole del bomber ex Genoa, Milan, Pescara e Nazionale azzurra: "mai avrei tolto un rigore a Mancosu..."
LECCE - La sua corsa pazza sotto al settore Ospiti dello stadio "Olimpico" (FOTO SOPRA) è stata vanificata dalla decisione dell'arbitro di annullare una splendida doppietta, ma Gianluca Lapadula è comunque tornato, con tre reti di fila, in maniera prepotente anche all'attenzione di quel grande calcio che l'aveva dimenticato dopo le stagioni straordinarie con Pescara, Milan e la Nazionale azzurra. L'attaccante giallorosso si è presentato in Sala Stampa per l'intervista di inizio settimana (FOTO SOTTO, INVECE, IL GOL VALIDO DEL MOMENTANEO PAREGGIO E L'ESULTANZA).
Momento di forma - "Con la condizione fisica migliore sono arrivate maggiori sicurezze. Tranquillizzo tutti: sto bene. Dispiace che con i miei gol non sono arrivati i punti che avremmo meritato: abbiamo raccolto meno di ciò a cui potevamo ambire".
Sosta - "Abbiamo lavorato molto, abbiamo la testa al Cagliari, dobbiamo affrontarlo come abbiamo affrontato tutti gli ultimi avversari. L'atteggiamento è quello giusto, fare calcio, non dobbiamo perdere le nostre sicurezze nell'esprimerci. Certo sarà dura, ma in A sono tutte complicate, dipende da come le affrontiamo. Con il Cagliari ho fatto sempre bene, anche un assist splendido per Bacca al Milan".
Gol consecutivi - "Mi capita spesso, quando mi sblocco trovo la via del gol facilmente. Succede perchè sto bene di testa e di fisico, poi avevo bisogno di trovare un ambiente come Lecce. Mi sento bene come ai tempi del Milan. Solo al Genoa ho mangiato veleno".
Nodo rigori - "Li ho sempre tirati, non ho problemi. Mancosu è davvero bravo, è freddo, lucido, sereno. Io non andrei mai a chiedere un pallone per battere, ma ognuno ha ovviamente il suo carattere, quella di Babacar era ovviamente voglia di segnare, di essere utile".
Nazionale - "La richiamata è un desiderio, che sia quella italiana o quella peruviana va bene. Una chiamata in Nazionale del tuo Paese è sempre un punto massimo di arrivo per un calciatore".
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