Volevamo essere tutti come lui... Gonfiare la rete sempre. IL CALCIO PIANGE GIGI RIVA: è morto "Rombo di tuono"
Il miglior attaccante della storia della Nazionale azzurra si è spento a 79 anni
CAGLIARI - Tutti volevamo essere come lui. Gonfiare la rete. Il sogno di tutti. Lui la gonfiava sempre, come un cecchino infallibile, un “rombo di tuono”.
A 79 anni il calcio italiano piange Gigi Riva, il calciatore azzurro più forte di tutti i tempi, l'attaccante che correva come il vento.
Orfano di padre per un incidente sul lavoro in fonderia, senza la madre a 16 anni per un cancro, il viso scavato dalla fame, la fame diventata la fame di gol.
Riva è morto all'Ospedale di Cagliari dove era arrivato ieri dopo un malore in casa.
Le sue condizioni non sembravano gravi, tanto che alle 19 era stato diffuso anche un rassicurante bollettino medico che parlava di un paziente “sereno e in condizioni stabili”, preannunciando esami di routine per le prossime ore. Poi evidentemente il quadro clinico è precipitato.
In carriera Riva ha vestito soltanto due maglie, quella del Legnano e dal 1963 al 1977 per 14 anni quella del Cagliari, dove ha realizzato 164 reti in 315 partite, vincendo il clamoroso Scudetto della stagione 1969/1970, l'unico finito sull'isola.
In Nazionale Riva è ancora oggi il calciatore azzurro più prolifico di sempre, l'unico ad aver segnato 35 reti in 42 partite, capocannoniere “all time”.
Con la maglia azzurra Riva ha vinto gli Europei di Italia 1968 ed è stato ViceCampione del Mondo di Messico 1970 quando solo il Brasile di Pelè riuscì ad essere più forte di un'Italia leggendaria.
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