LA SPUNTANO GLI ARBITRI. Gravina va a sbattere, la riforma del voto del Presidente AIA salta
Saranno gli stessi arbitri, con un documento elaborato all'interno, a proporre una soluzione di voto condivisa
ROMA - La riforma con cui il Presidente della FIGC Gravina voleva sottrarre l'Associazione Italiana Arbitri ai giochi della politica è saltata (CLICCA QUI PER QUELLI CHE ERANO I DETTAGLI).
L'AIA si è opposta fermamente con il suo numero uno Pacifici a questa intrusione nelle sue vicende, a farsi in un certo senso imporre le regole del gioco dagli altri, e dunque deciderà al suo interno.
Il Consiglio Federale ha appena deliberato all'unanimità il rinvio a data da destinarsi delle modifiche riguardanti i “Principi Informatori del Regolamento AIA”, lasciando come detto agli arbitri italiani, al suo Presidente Pacifici ed al Comitato Nazionale il compito di trovare all'interno una unità di intenti su un documento condiviso da presentare al prossimo Consiglio Federale.
Stando ai “rumors” che provengono dall'Associazione Italiana Arbitri i fischietti italiani avrebbero in mente una mediazione tra l'attuale sistema di voto (solo dei presidenti di Sezione più i delegati delle stesse proporzionali al numero di associati di ogni Sezione) e quello che voleva imporre Gravina (elezione diretta del Presidente Nazionale a suffragio universale di tutti i maggiorenni tra i 30mila arbitri italiani).
Una via di mezzo che porterebbe al voto molti più delegati raddoppiando il numero degli elettori attuali, che sarebbero portati attorno a un migliaio circa.
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