LECCE - Al termine di questo Lecce-Salernitana ha parlato ai giornalisti con una lunga analisi di questa sfida vinta 2-0 dai giallorossi il tecnico Roberto D'Aversa.

Ecco le sue parole a taccuini e microfoni.

Emozione e mai così tanti punti - “Sono punti che ci avvicinano all'obiettivo, non perdiamolo di vista mai. I ragazzi dimostrano di poter fare grandi cose, quando giocano però, non quando smettono di giocare. Siamo partiti forti, per altri 10 minuti a quella intensità potevamo raddoppiare, poi abbiamo smesso di giocare. Non siamo una squadra che può gestire, dobbiamo giocare. Se ragioniamo però sulla complessità della gara sono contento perché abbiamo vinto in maniera meritata prevalendo ovunque tranne che sul possesso di palla”.

Krstovic - “Devo dire che la proprietà e il DS sono stati davvero bravi. Lui segna, in qualunque campionato sa cosa fare. Partire così in Italia non era facile. E' arrivato pure Piccoli che è entrato molto bene, la società ha operato positivamente”.

Lecce completo - “Non mi piacciono i paragoni con l'anno scorso, anche se capisco che a voi vengano automatici. La società crede nel suo lavoro, ma ci sono squadre quest'anno che sono tornate con il loro blasone in A. Il campionato è lunghissimo e difficile, le vittorie e i pareggi di tante lo dimostrano, i punti per salvarsi dovranno essere molti. I paragoni non servono, serve fare punti”.

L'arbitraggio - “Lovato andava ammonito dopo una serie di falli immediati su Banda, che è vero poi ha rischiato il rosso. Kaba è un elemento fisico, ha rischiato anche lui, ma se abbiamo rischiato noi la Salernitana poteva finire in 7, in 8. La sosta? Mi sarebbe piaciuto continuare invece che fermarmi, molti andranno via, lavorerò con chi c'è”.

Su cosa lavorare nella sosta - “Lavoreremo su alcuni aspetti, la gestione del pallone sicuramente, dobbiamo avere più coraggio e personalità nella giocata. Se giochiamo a calcio, ripeto, possiamo mettere in difficoltà chiunque. Se la diamo invece questa opportunità, agli altri, andiamo in difficoltà noi”.

Sassolini? - “Non mi piace parlare di me e di un mio riscatto personale, non c'è rivincita nel lavoro. Ho iniziato a allenare da poco, ci sta tutto. A Parma ho fatto cose importantissime, con la Sampdoria eravamo dentro l'obiettivo ma mi hanno esonerato. Avevo voglia di Sud, di passione, ci ho giocato ma mai allenato. Sono contento, dopo 35, 36 anni di calcio stare fermo un anno e mezzo non era facile”.

Gestione della gara - “Si è smesso molto presto di giocare. In vantaggio dobbiamo continuare a giocare, abbiamo esterni bravi nel gioco profondo che vanno sfruttati il più possibile e anche se sono arrivati attaccanti strutturati come Krstovic e Piccoli vorrei che prima di buttarla via, di giocare una palla lunga ci aggredissero davvero. Non vorrei che questo diventasse un sistema di gioco, lo pretendo. A calcio si gioca con coraggio e sino a quando abbiamo giocato a palla pulita, dialogando, abbiamo fatto bene”.

Entusiasmo della piazza - “Dobbiamo essere bravi a prendere il meglio, la spinta positiva, non a prenderlo troppo sul serio a livello di presunzione nei nostri mezzi. Siamo i più giovani del campionato, il nostro percorso è scritto, dobbiamo solo farlo”.

Sostituzioni - “Rafia e Kaba fuori? Kaba era ammonito, ci hanno fischiato un altro fallo contro e ho ragionato su questo fatto che stavamo perdendo le distanze e rischiavamo qualcosa in più, anche un altro giallo. Ho messo Gonzalez, uno che ha sempre giocato, e Blin che è un elemento equilibratore. L'ingresso del francese mi ha consentito di fargli fare il difensore aggiunto con Ramadani mezz'ala: E ci siamo messi meglio nel finale”.