Editoriali

L'EDITORALE. Il trionfo del Casarano un modello da applaudire oltre le rivalità. Ora i lavori allo stadio per rendere il Salento orgoglioso di 2 squadre "pro"

Battendo la Fidelis Andria i rossoblù si sono assicurati il ritorno in C 27 anni dopo l'ultima volta

CASARANO - Con il 4-0 netto ai danni di una Fidelis Andria in disarmo e in smobilitazione (senza società e senza stipendi) il Casarano festeggia con merito e come ampiamente previsto il ritorno in Serie C 27 anni dopo l'epopea di “Mesciu Ucciu” Filograna.

E' un altro Filograna, Antonio Filograna Sergio, a riportare i rossoblù nel calcio professionistico.

Davanti a un muro umano di oltre 6mila spettatori (col “Capozza” al massimo della capienza) gli uomini del tecnico Di Bari sono andati in gol con Cajazzo, Aguilera, Perez e Cerruti, confermando sul campo la netta superiorità venuta fuori giornata dopo giornata nel durissimo girone H della Serie D.

A promozione acquisita adesso inizia il bello per la Casarano sportiva, ma anche per il tessuto sociale, civile e politico della città: le prossime settimane saranno decisive per l'ammodernamento del “Capozza” che manca dal professionismo come detto da quasi 30 anni, con normative e leggi sulla sicurezza degli impianti nel frattempo profondamente cambiati.

Al “gioiellino” del Sud Salento mancano tuttavia pochi seppur importanti lavori, tutti ostacoli superabili: Il potenziamento del sistema di illuminazione da adeguarsi ai livelli standard della Serie C e la riseggiolatura dell'impianto, con l'assegnazione precisa, puntuale, dei posti numerati.

Sicuramente l'entusiasmo della gestione Filograna e di un Comune che tra l'altro è pronto a ritornare al voto non farà mancare la combinazione, il cocktail giusto per assicurare a Casarano una grande Serie C.

Casarano può aver trovato l'onda giusta per un futuro importante nel calcio italiano.

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