LECCE - E' uno di quei casi, sempre più frequenti nel calcio, in cui il cambio di panchina non paga. Almeno per ora.

Vince Lerda - Dopo 30 giornate di campionato la media punti premia ancora Franco Lerda, nel confronto fra i 3 allenatori che hanno guidato il Lecce nella stagione in corso. Con il tecnico di Fossano i giallorossi hanno conquistato 18 punti in 31 partite, per una media di 1,72 a gara. Meglio, sia pure di poco, di quanto è riuscito a fare Bollini nelle 7 gare della sua gestione: 12 punti in 7 gare, media di 1.71. Staccato invece Pagliari: con lui 8 punti in 5 partite, per una media di 1,6.

Inopportuno - Dopo 6 mesi e mezzo di campionato e 3 allenatori, insomma, nel Lecce nulla è cambiato. Gli avvicendamenti in panchina non hanno prodotto i cambiamenti sperati. E se 3 allenatori non sono riusciti a cambiare marcia evidentemente il valore del Lecce è quello certificato dalla classifica attuale. Ma va detto che alla 18° giornata,  al momento dell'esonero di Lerda, il ritardo dalla 1° in classifca (all'epoca la Salernitana) era di 9 punti. Tanti, ma comunque recuperabili con 20 partite da giocare. Ma soprattutto era alla portata quel 4° posto che comunque potrebbe garantire l'accesso ai play off. Solo 2 punti di ritardo dalla Casertana: 31 del Lecce, contro i 33 dei campani (mentre adesso le lunghezze da recuperare si sono raddoppiate a 4, con davanti anche il Matera).

Intempestivo - L'esonero di Lerda, insomma, si è rivelato quantomeno intempestivo. Anche perchè avvenuto in una fase del campionato in cui tutte le grandi stavano accusando una flessione fisiologica. Prima di Natale la situazione era difficile, ma recuperabile. Oggi sembrano lontanissimi anche quei play off che in estate erano considerati l'obiettivo minimo stagionale: nel cambio (anzi, nei cambi) il Lecce non ci ha guadagnato.