"Per il Vescovo? Serve l'appuntamento". Poveri mandati via da Monsignor SECCIA, è bufera
L'alto prelato alla guida dell'Arcidiocesi di Lecce non si ferma a parlare con una associazione e preferisce una intervista
LECCE - In una presa di posizione ufficiale i rapprentanti dell'associazione di solidarietà "Pronto Soccorso dei Poveri" di Lecce hanno espresso il loro disappunto per il comportamento del Vescovo di Lecce Monsignor Michele Seccia, "colpevole" di aver snobbato le istanze dei poveri e di aver rimproverato malamente una loro delegazione per averlo "intercettato" per strada, mentre stava per rilasciare una intervista al Nuovo Quotidiano di Puglia.
E' proprio nel cuore del borgo antico a Lecce, in Via dei Mocenigo, che cinque rappresentanti dell'associazione guidata da Tommaso Prima hanno atteso il Vescovo, venuti a conoscenza che si sarebbe recato nella redazione centrale del giornale per una intervista sui temi della città, poi pubblicata ieri.
Sorpreso della presenza dei cinque il Vescovo avrebbe comunicato loro che i suoi incontri sono regolati da una agenda ufficiale e che vanno presi accordi per tempo per far conoscere qualunque tipo di istanza al massimo rappresentante della Chiesa Cattolica sul territorio. Da lì alla reazione stupefatta dei rappresentanti dell'associazione di volontariato che volevano consegnare al Vescovo una lettera sulle istanze degli sfrattati, dei poveri e delle persone rimaste senza casa e lavoro in città. Ma mentre la gente dorme in auto o rovista nella immondizia, come hanno fatto presente dall'associazione "Pronto Soccorso dei Poveri" il Vescovo di Lecce ha bisogno di pianificare i suoi incontri per conoscere le urla di dolore e di povertà che vengono dalla città (FOTO SOPRA SECCIA CON SUA SANTITA' FRANCESCO, SUL SAGRATO DELLA BASILICA DI SAN PIETRO).
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