IL DRAMMATICO RETROSCENA: l'aggressore del madonnaro non poteva stare in Italia. Su di lui da tempo pendeva l'ESPULSIONE
I particolari sull'aggressione dell'artista di strada vicino alla Stazione di Lecce aumentano l'amarezza per l'episodio
LECCE - Emergono drammatici particolari dopo la tragica morte di Leonardo Vitale, il madonnaro del borgo antico leccese deceduto dopo un aggressione a scopo di rapina in Via Don Bosco, nelle vicinanze della Stazione Centrale di Lecce.
Mamadou Lamin, il 29enne senegalese attualmente in carcere come unico responsabile della morte del 69enne artista di strada, non aveva nessun titolo a stare in Italia, anzi.
Il ragazzo era stato più volte individuato e segnalato dalle forze dell'ordine al rispetto di un provvedimento di espulsione ai suoi danni.
Senza lavoro, senza fissa dimora, senza nessun documento che ne potesse giustificare la presenza in Italia, senza richieste di asilo o altro Lamin era stato espulso dal nostro Paese ma non aveva mai rispettato questo decreto di espulsione.
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