Su SoloLecce.it. LE PAGELLE POCO SERIE. Non prendetele sul serio
Tornano le nostre "freddure" sulla prestazione dei giallorossi: da non perdere
CITTADELLA - Anche per questo turno di campionato ecco le pagelle poco serie di SoloLecce.it. Da non perdere, ma anche da non prendere troppo sul serio…, mi raccomando!
GABRIEL - Partita sulle montagne russe: salva, si addormenta, pasticcia, salva, non è perfetto sul diagonale del momentaneo pareggio del Cittadella (un portiere non può stare così ancorato al primo palo, sempre…), esce a vuoto, poi prende male il tempo di un'altra uscita nel finale. L'impressione è che fosse un po' svagato, che non fosse del tutto centrato sulla gara. VOTO 5.5.
GENDREY - Continua il percorso di crescita che lo vede sempre più padrone di sé e della fascia. Rischi zero o quasi, polmoni e fisicità tanta. Sta uscendo che è un piacere. VOTO 7.
BJARNASON - Solo Dario Argento e Marco Baroni potevano regalargli l'esordio dal primo minuto contro gli avversari peggiori da marcare. Il Cittadella davanti è tutto velocità e esplosività, non proprio le sue caratteristiche. Restiamo dell'opinione che ci siamo fatti in ritiro: ha un futuro da grandissimo difensore centrale, ma mandarlo contro due “frecce” è stato come mandarlo al macello. VOTO 5.
MECCARIELLO - Un'estate con la valigia sulla porta di casa, quarantacinque minuti da difensore d'altri tempi. Sgraziato e pericoloso per l'incolumità altrui è carico di voglia, di tenacia, di rabbia agonistica, prende a calci tutti, palloni e avversari, non gli importa niente. Grande riscatto, gran bella prova, professionista esemplare. Più di tanti altri. VOTO 7.
LUCIONI - Un salvataggio sulla linea che vale un voto intero in più, un paio di anticipi importanti, un paio di dormite colossali. Non possiamo farle incidere sul voto perchè sul primo abbaglio c'è la “Goal Line Technology” che battezza la fuoriuscita di un pallone vincente messo in mezzo da Baldini mentre lui dorme sonni beati, dunque è tutto inutile, l'altra dormita grave nel corso del secondo tempo finisce per non incidere sul risultato. Sia chiaro: con un altro punteggio finale sarebbe venuta fuori un'altra pagella. Non fa danni e salva una rete. VOTO 6.5.
GALLO - Anello debole della catena difensiva, gioca preoccupato, con apprensione, non sembra sereno, il pallone gli “scotta”. Che fine ha fatto l'Antonino esuberante della parte centrale dello scorso campionato? Nonostante una fiducia illimitata dei compagni e del mister che lo incoraggiano azione dopo azione lui alza campanili strani, non mette un cross che sia uno, si perde costantemente l'avversario diretto. Quando Okwonkwo gli passa accanto a fine primo tempo lui non fa neanche in tempo a strabuzzare gli occhi che quello sta già esultando. Appisolato. VOTO 5.
BJORKENGREN - Partita diligente, un bel contropiede portato avanti con personalità (finalmente), condito da un assist a Coda che sfiora il palo. VOTO 6.
HJULMAND - Tornato sui suoi livelli, domina la scena, in mezzo e dietro dove fa il difensore aggiunto. E' tornato nel suo “giardino” e in quelle zolle di terreno di gioco è padrone. E non è da sottovalutare il fatto che il Cittadella abbia un gran bel centrocampo. Lui se li porta tutti al bar, dal primo all'ultimo. Dimostrazione di superiorità. VOTO 7.5.
GARGIULO - Prova a lasciare il segno da ex con una quantità industriale di inserimenti, fa tanto lavoro avanti e indietro a “cucire” il Lecce. E' uno degli acquisti più azzeccati della campagna estiva. VOTO 6.5.
BLIN - Sedici minuti più recupero per dare ordine in mezzo e distribuire palloni con freddezza mentre il Cittadella prova l'acuto finale. Buon contributo. VOTO 6.
RODRIGUEZ DELGADO - E' come l'elettroshock: entra lui e si svegliano tutti. E' come il gatto nella tana del topo: entra e comincia a correre la squadra. I compagni di squadra hanno capito le sue qualità, la sua capacità di essere “crack” potenziale di ogni partita. VOTO 6.5.
DI MARIANO - Ciclone Checco. Punisce ancora il Cittadella già battezzato nella Finale play off con la maglia del Venezia, si prende tanti fischi dal pubblico più corretto della storia del calcio, segno evidente di paura…, ingaggia duelli con tutti, sulla personalità con l'arbitro, sulla corsa con l'avversario di turno. E' indemoniato. VOTO 8.
PAGANINI - Pochi minuti, otto più recupero, per metterci un po' di “garra”. S.V.
CODA - Pericolo costante, cecchino formidabile. Sosteniamo questo ragazzo, si sta mettendo sulle spalle il Lecce facendo una fatica da minatore in Belgio. VOTO 8.
OLIVIERI - Non pervenuto. Salta due volte l'uomo e sobbalzi dal seggiolino della Tribuna Stampa, poi è così lento nel continuare la sua avanzata che in tutte e due le occasioni quelli hanno il tempo di rialzarsi da terra, recuperare, superarlo e chiudere di nuovo. Non sembra inadeguato, ma solo fuori condizione fisica. Questo sembra. Ci sembra non ci stia proprio dentro con la condizione atletica. VOTO 5.
STREFEZZA - Un tempo di corsa e l'assist decisivo per il gol di Di Mariano. Si fa vedere anche dietro a sostegno. VOTO 6.5.
BARONI - Vincere tre partite in sette giorni non è cosa per tutti, lui ci riesce con un secondo tempo ordinato, facendo le scelte giuste. Che sono il contrario di quelle di partenza. Non sceglie la gara migliore per far debuttare il talentuoso Bjarnason, ma il buon vecchio Meccariello alla fine non fa pesare neppure il suo errore di partenza. Si intravedono comunque miglioramenti sensibili, ha trasmesso ai suoi ragazzi parte dei suoi concetti, probabilmente quelli più rapidi da assimilare in poco tempo, agonismo, capacità di aiutarsi, sostegno incondizionato al compagno di squadra. Il suo Lecce è un cobra che sa soffrire e alla fine ti morde. VOTO 6.5.
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