Editoriali

Lerda, Miccoli e Pagliari: siamo ancora fuori dal coro

La nostra verità, quella difficile da leggere altrove

LECCE - Ora si torna tutti sotto coperta, tutti allineati e fedeli alle direttive. Non sia mai che questi 7 giorni di verità durino troppo a lungo.

E sì, è stato solo un bel sogno: si torna a remare tutti nella stessa direzione (speriamo non contro un iceberg...), dopo questi giorni di improvvisi colpi di coda e di verità di chi ha approfittato del caos tecnico per non appiattirsi sempre sulle posizioni del "tutto va bene, tutti felici". Era impossibile negare l'evidenza, del resto, e così è venuta fuori anche qualche buona pagina di giornalismo, qualche bella annotazione tattico-statistico-tecnica sul disarmo-Lecce.

"Passata la festa, gabbato lo Santo", si diceva un tempo; e così che tutti rientrino nel cerchio magico e nel fantastico mondo del "tutto va bene, tutti felici", che ci fa leggere qua e là intense pagine da libro "Cuore", cospargimenti di miele che piangono il morto o silenzi e omissioni per non disturbare la navigazione.

Noi, dunque, invece della media-punti presuntamente stratosferica di Franco Lerda e della sua grandezza decantata da tutti lo consegniamo al passato come il tecnico dei 2 campionati impossibili da perdere, delle 4 "pere" prese al "Bernabeu" di Salò e delle squalifiche personali più grandi e lunghe della storia del club.

Savino Tesoro è un tipo buono di cuore, ci si era affezionato, l'ha tenuto nonostante neanche il Presidente della Longobarda di Lino Banfi avrebbe potuto riconfermarlo, e del resto il mercato quiescente del tecnico in estate lasciava presagire un periodo di giusta riflessione a calmare i bollori dopo gli occhi spiritati e la violenza da 3° Categoria di Frosinone. Quella caccia all'uomo personale resterà una macchia minimizzata da tutti e mai scusata da nessuno (una vergogna...), del resto nel calcio dei super-uomini muscolosi si fa così, roba da femminucce chiedere scusa, "si fa i duri" anche a costo di difendere l'indifendibile.

Oggi tutti piangono il morto con pagine struggenti, emozioni e fazzoletti in mano, salutano un tecnico che "entrerà nella storia per i suoi successi e la quantità leggendaria di vittorie". Mah..., siamo senza parole.

Poi ci sono le omissioni. Premessa: crediamo fortemente nelle capacità di Pagliari. Va detto subito. E' giusto trovare un "Sergente" a questo Lecce senza regole. Ma è innegabile come il neo-tecnico sia stato molto freddo e "filosofo" nell'approcciarsi al terreno minato-Miccoli.

Solo noi, ne riportiamo le parole (CLICCA QUI PER LEGGERLE), destinate giustamente a fare discutere. "Lo riconosco, ma non lo conosco". E sì, bella forza. Anche noi riconosciamo Obama o Putin in televisione, ma non lo conosciamo..., cosa vuol dire? E' un atto di distanza, una presa di posizione legittima del tecnico, un modo per far capire alla banda che ora è arrivato il capo nuovo e si cambia la musica da suonare: tutti sullo stesso livello, nessun favoritismo, nessuna prima donna, testa bassa e pedalare. Legittimo. Ma è un momento di indubbia distanza dal capitano, che per come lo conosciamo magari qualche attenzione in più per sè l'avrebbe anche gradita. Anche solo sentirsi dire qualche banalità di circostanza, di quelle che quest'ambiente semina a grappoli, qualcosa del tipo "è un giocatore importante, non lo terremo fuori dal progetto, è parte integrante di un sistema di gioco dove potrà essere utile". No, indifferenza. C'erano tante frasi per non segnare il gelo. L'abbiamo solo fatto notare. Dove volano le grandi aquile del giornalismo nostrano questa pare non sia una notizia. Incredibile. E dunque leggetela da noi.

Noi che vogliamo per primi, per primi, che SIA CHIARO, che Fabrizio Miccoli resti a Lecce, anzi che rivesta un ruolo da GIUSTO PROTAGONISTA in questa squadra in cui spesso è stato mortificato e emarginato. Ingiustamente per il suo talento.

SoloLecce.it, nell'home-page, ha la sua splendida immagine che bacia la maglia. Rappresenta la nostra testata, che è il cuore di un corpo giornalistico. Ecco, è la cifra di quanto vogliamo bene a lui e soprattutto a chi gli vuol bene.

Dunque che non si millanti un nostro interesse a destabilizzare l'ambiente o nessuno dei protagonisti, perchè l'unica cosa che vorremmo è che un MIccoli utile restasse fortemente, fortemente! Ma ci sono i fatti. Prima i fatti. E oggi "radiomercato", dalle nostre fonti milanesi, ci ha riferito delle sirene estere per Fabrizio. Negarlo? Nascondere i fatti? Perchè? A fare i trombettieri del Re ci pensa già troppa gente.

Commenti

Ciro e Michele, per noi sono ancora vivi
1° allenamento: Pagliari tiene tutti a rapporto