PARIGI - L'incontro di boxe delle Olimpiadi di Parigi tra la nostra Angela Carini e l'algerina Imane Khelif è durato 45 secondi, il tempo per l'azzurra di incassare 2 pugni tremendi dall'avversaria per capire che non sarebbe stato opportuno continuare: in lacrime la nostra atleta si è ritirata.

La sfida era molto attesa, perché di fronte alla pesi welter italiana c'era la Khelif, autorizzata solo in extremis dal Comitato Olimpico Internazionale a gareggiare tra le donne dopo l'esclusione dai Mondiali di boxe femminili dello scorso anno, quando nel DNA della pugile africana erano stati trovati cromosomi “XY” (maschili, dunque), che ne avevano comportato l'immediata squalifica.

Il Comitato Olimpico Internazionale, invece, stabilito che la Khelif è nata donna, dunque lo è a tutti gli effetti, ne ha consentito l'iscrizione al torneo olimpico tra le donne.

Ma quei 2 pugni rimediati in pochissimi secondi, evidentemente, hanno dato la percezione alla Carini di una disparità troppo grande dal punto di vista della forza fisica, per questo la pugile napoletana ha preferito ritirarsi, lasciando in lacrime la vittoria all'algerina.