LECCE - Alla vigilia di questo Lecce-Roma di domani alle 20.45 al “Via del Mare” ha parlato ai giornalisti il tecnico del Lecce Marco Giampaolo.

Ecco le sue parole, tutti i temi “caldi” di questo pre-partita, qui in questa ampia sintesi scritta, sotto nella video-intervista completa realizzata in Sala Stampa.

Dopo la sosta - “L'aspetto più importante è ritrovare il ‘mood’ campionato. Nella sosta ci sono modi diversi di fare e vivere le cose, io devo pensare solo all'avversario che abbiamo domani però ed ho cercato di farlo fare ai ragazzi per tutti questi giorni”.

Segnali da chi è rimasto a Lecce - “Quelli che sono rimasti con me si sono allenati molto bene, qualcuno ha fatto molto meglio di quel che faceva prima quindi si candida ad essere utile”.

Le 4 sconfitte di fila - “Squadra senza attributi? No, a Genova siamo stati semplicemente disattenti, abbiamo messo noi l'avversario nelle condizioni di andare sopra 2-0. Se la squadra però non dovesse avere gli attributi sarò il primo a denunciarlo, a dichiararlo”.

Ranieri - “E' un fuoriclasse, della panchina e della comunicazione. Ha fatto fare alla Roma 10 vittorie e 3 sconfitte nelle ultime 13, che dire di più”.

Andata - “L'ho sbagliata io, tatticamente, ma da Roma siamo migliorati tanto, siamo molto più squadra. Ora le partite le possiamo pure perdere, ma almeno siamo squadra”.

Campo pesante, dunque scelte diverse? - “Sono finiti quei tempi del calcio del passato, ora si può giocare con tutti i giocatori su tutte le superfici”.

Pensieri sul modulo - “Lo abbiamo già fatto un cambio modulo, a Venezia, a Roma, quando abbiamo la mezz'ala tattica. Voi leggete sempre 4-3-3, ma secondo me noi non giochiamo mai 4-3-3”.

Gaspar - “Oggi ha fatto un ‘warm-up’, domani vedremo. Intanto è importante che in Nazionale abbia giocato tanto”.

Rebic - “In queste 2 settimane è tra quelli che si è allenato bene, in precedenza non si era mai allenato con questa cattiveria”.

Lotta salvezza - “Facciamola senza calcoli, senza masturbazioni mentali, senza rimpianti. Tutti dobbiamo essere consapevoli che dovremo soffrire sino all'ultimo”.