Ai primi esami veri è crollato il "teorico"
Bollini in tilt appena il gioco si è fatto duro
LECCE - L'effetto Bollini sembra già evaporato.
Partenza sprint - L'illusione di aver trovato la soluzione ai mali del Lecce con l'avvento in panchina del tecnico mantovano è durata appena lo spazio di 15 giorni. I 3 successi di fila con altrettante formazioni modeste (Savoia, Paganese e Messina) avevano alimentato entusiasmo nell'ambiente giallorosso. Eppure si trattava di avversari di medio-bassa classifica. Serviva la prova di maturità contro le squadre di maggiore spessore e classifica, davanti alle quali il Lecce è crollato.
Rimandato - In effetti al primo vero ostacolo il Lecce è inciampato. Nello scontro diretto di Caserta è arrivata una sconfitta, riscattata prontamente con il successo casalingo nella sfida con la Juve Stabia. Il Lecce sembrava avviato sulla strada giusta, tanto che si sognavano già traguardi più ambiziosi, tipo l'aggancio al 2° posto in caso di successo sulla Salernitana. Ma sul più bello il Lecce è sprofondato ancora: 2 sconfitte consecutive in 4 giorni, prima con la capolista e poi a Cosenza. Con effetti devastanti sulla classifica, visto che adesso sembra piuttosto lontano anche il 3° posto, occupato da Salernitana e Juve Stabia, entrambe con 4 punti di vantaggio sui giallorossi.
Solita storia - La situazione insomma non sembra cambiata di una virgola rispetto alle gestioni targate Lerda e Pagliari. Nel momento decisivo il Lecce si squaglia come neve al sole. E' una costante che del resto ha contraddistinto come uno strano maleficio tutti e 3 gli anni dell'era Tesoro: ogni anno lo stesso strano copione.
Speranza - Bollini ha ora 8 partite per dare un senso alla sua avventura nel Salento e scrivere un finale diverso per questa storia. Una storia sempre troppo uguale.
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