CASALE SUL SILE - Molti tifosi del Lecce lo ricorderanno come preparatore atletico nello staff di Giampiero Ventura, a metà degli anni '90, in quel fantastico gruppo capace di centrare il doppio salto dalla C1 alla A.

L'incidente - Oggi Andrea Santuz, 51 anni, torna alla ribalta per una bruttissima esperienza vissuta nella sua Mestre, mentre era impegnato in un'escursione in bicicletta: è stato investito da un furgone pirata, mentre era insieme ad un gruppo di cicloamatori. Ad avere la peggio è stato proprio Santuz, che oltre a Lecce ha lavorato anche per altri club importanti come Venezia, Genoa e Padova (anche come massofisioterapista). Il bollettino medico parla di 7 costole rotte, con 9 fratture e la pleure di un polmone perforata da una costola, oltre a vari ematomi su tutto il corpo.

L'appello - Il grave incidente si è verificato lungo la Provinciale Via Bassa Trevigiana, in località Barchessa a Casale. Sul suo profilo Facebook Santuz ha lanciato un appello, invitando eventuali testimoni a parlare per individuare il responsabile. “Mi faccio vivo solo adesso che vedo piano piano l’uscita dal tunnel. Martedì 11 agosto verso le 18.40 circa un furgone bianco tipo Ducato, senza scritte e sembra con targa EW621TP (i testimoni sono sicuri delle lettere forse i numeri potrebbero essere diversi tipo 625), invadeva sorpassando su linea continua diverse macchine la nostra corsia, mentre in fila percorrevamo in bici Via Trevigiana a Casale sul Sile (in località conosciuta come Barchessa)”.

La dinamica - "Toccava con lo specchietto uno di noi, provocando la caduta di 5 ciclisti. Io ho avuto la peggio, 7 costole rotte con presenza di 9 fratture e un polmone danneggiato che con drenaggio è stato operato. Sono ancora in ospedale e forse domani dopo 7 giorni mi dimettono. Chiedo a tutti di fare girare e se qualcono sa di un furgone simile che gira in quella zona, mi contatti qui. È scappato e la Polizia e Carabinieri stanno indagando, ma anche un vostro piccolo aiuto pottrebbe essere importante. Ho pensato molto se pubblicare per privacy queste foto, ma spero che qualcuno capisca che mettere la vita degli altri a repentaglio merita anche questo.Condividete il più possibile! GRAZIE, ANDREA”.