LE INTERCETTAZIONI. LESCANO, che storiaccia. L'intervento della SCU per spartirsi il premio di valorizzazione
Ecco l'ultimissimo episodio di cronaca che si intreccia con storie legate ad un calcio "malato"
LECCE - La disputa per un premio riconosciuto dalla FIGC per la valorizzazione di Facundo Lescano è diventata un pretesto per una "guerra" criminale tra malavitosi, con tanto di appuntamento a duello da far west, uno contro l'altro armati.
E' quello che raccontano le carte dell'ultima inchiesta esplosa nelle ultime ore ai danni della SCU salentina, nel tratto delle carte dei PM che riferiscono di un concorso in estorsione contestato a tre uomini.
Fa da sfondo Facundo Lescano, 22enne attaccante del Potenza (Serie C) che ha già esordito in A con il Torino, proveniente dal vivaio della Salento Football. Emerge chiaramente, ovviamente, l'assoluta estraneità ai fatti del calciatore che è solo utilizzato a pretesto per mettere a segno una estorsione.
E' il maggio 2015, Lescano "vola" in A in maglia granata ed emerge dalle intercettazioni una estrosione di un ex dirigente della società ai danni di un altro dirigente. Senza una quota del premio di valorizzazione della FIGC l'estorsore si sarebbe rivolto a Luciano Coluccia, esponente di primissimo piano e capo del clan di Noha di Galatina, una delle ultime potentissime famiglie mafiose del Salento. Certamente Coluccia avrebbe saputo come regolare il conto, secondo l'estorsore, ricorrendo anche all'utilizzo delle armi.
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