LECCE - In Can Pro (la Commissione Arbitri che riunisce gli arbitri della categoria) da ben 5 anni, uno degli indiziati principali al "salto" in Serie B a fine anno, dal 2012 sui campi più "caldi" della categoria e con alle spalle tutti i big match di questa stagione, da Foggia-Matera a Reggiana-Parma, passando per Lumezzane-Venezia e Francavilla-Lecce.

Insomma, con Fabio Piscopo della Sezione AIA di Imperia si poteva andare sul sicuro. Meglio di lui nessuno poteva arbitrare questo Francavilla-Lecce. Così sembrava, appunto, visto che il fischietto ligure è sprofondato in un dopo-partita di accuse, messo sul banco degli imputati dal Lecce e dalla intervista di Saverio Sticchi Damiani a SoloLecce.it (CLICCA QUI PER RILEGGERLA).

Ebbene, l'analisi approfondita di quanto è accaduto rende merito alla primissima lettura di Sticchi Damiani: effettivamente sono ben sette, tanti, troppi, una immensità, gli episodi dubbi.

Oggi mette benzina sul fuoco lo scatto in nostro possesso, inequivocabile (FOTO SOPRA): Nzola fa fallo su Cosenza, che reagisce strattonandolo, ma l'arbitro sanziona solo la scorrettezza del difensore centrale del Lecce, non potendo vedere come Nzola tenga per i pantaloncini il difensore, per evitargli di arrivare prima sul pallone. L'azione fallosa di Cosenza, in pratica, arriva solo come conseguenza alla 1° infrazione di Nzola, che andrebbe sanzionata per prima. E' pure consuetudine arbitrale, poi, anche fosse stato un fallo contemporaneo portato avanti da entrambi, tutelare l'azione difensiva piuttosto che l'attaccante. Purtroppo Piscopo la vede diversamente, punizione per il Francavilla, Abruzzese ci mette la testa e fa 2-1.

E' solo uno dei sette episodi-chiave del "dossier Lecce", che abbiamo riassunto di seguito: