Editoriali

"DASPO" facile, patti zero: stampa e tifo siano liberi

L'interrogativo è pesante, la risposta non scontata

LECCE - Il dato è allarmante, per certi versi inspiegabile. Noi, nella nostra ingenuità, non ce lo spieghiamo, ma proviamo ad addentrarci in questa analisi.

L'Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive del Ministero dell'Interno ha divulgato un rapporto che prende in esame la stagione sportiva da poco iniziata (2013-2014), con dati estremamente negativi per il Salento, che ci mettono solo dietro Venezia e Livorno per DASPO emessi e per tifo violento. Possibile? Eppure la nostra Curva è tra le più corrette d'Italia, spesso paga in maniera assurda e inconcepibile anche solo per uno striscione, un coro o un fumogeno (di gioia) lanciato per terra per esultare dopo un gol.

Insomma la repressione è tanta, a nostro giudizio, e criminali sociali del tifo in questo Salento non ce ne sono.

Eppure gli ultras, soprattutto a Lecce, sono sempre stati visti in cagnesco, considerati come pericolosi e poco inclini a fare "patti" di non belligeranza con forze dell'ordine o società di calcio. Come succede a pochi chilometri di distanza, a Bari, dove la "mentalità presunta" di certi gruppi ultras si è tradotta nel tempo soltanto in una mescolanza torbida (e provata anche da carte processuali) di interessi economici con le società di calcio e i calciatori (scommesse sportive, strani legami serali di comitive miste ultras-calciatori, ancor più strani "patti" di non aggressione con le forze dell'ordine - lo striscione e il tamburo entra, davanti al fumogeno si chiude un occhio, ecc. - ).

Insomma tifare Lecce è dura, a queste latitudini. Noi però crediamo anche alla buona fede del tifo, perchè tanto stare dalla parte del padrone di turno è troppo facile, lo lasciamo ad altri.

La nostra è solo voglia di notizie, di cui andiamo in cerca, non curanti che diano fastidio a questa o a quella "componente". Schiena dritta.

Non ce ne vogliano neanche le istituzioni di cui abbiamo il massimo rispetto ma che per noi contano quanto la buona fede dei tifosi, non partono in posizione di privilegio su di loro, perchè a differenza di tanti "siti", di tante associazioni culturali alle spalle di siti pseudo-no profit, siamo nati e vivremo sempre nella legge (leggi della stampa, leggi sull'editoria, ecc.): del resto lo dimostrano anche le recenti doppie archiviazioni circa presunte violazioni deontologiche contestateci da una società di calcio e dagli esposti della concorrenza. Hanno provato a "dasparci", pure a noi, ma non ci sono riusciti. La parola "ARCHIVIAZIONE" è importante, e pesante. Rallegra il cuore.

Pubblicheremo tutto, non preoccupatevi. Ma a piccole dosi, così è più eccitante per noi che l'abbiamo vinta. Un altro travaso di bile attende i poveretti che ci vogliono morti. Noi? Continuiamo a ridere delle loro miserie umane.

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