STICCHI DAMIANI, L'ARRINGA PIU' APPASSIONATA: "ecco perché difendo uomini e scelte". La conferenza stampa
Le parole del Presidente del Lecce che oggi ha scelto di tenere un lungo incontro con la stampa
LECCE - Delle tante, d'avvocato, certamente questa, da Presidente, sarà stata l'arringa difensiva più legata al cuore, più appassionata.
Saverio Sticchi Damiani ha scelto di scendere nell'arena e parlare, a 360°, di tutto quel che ruota attorno ai problemi del suo Lecce reduce da un punto in sette partite. Lo ha fatto in una lunghissima conferenza stampa, eccola riassunta nei suoi contenuti, sotto nella versione integrale video.
Analisi del sistema calcio - “Va fatta non per essere noiosi, ma per spiegare alcune scelte. Si stanno formando due blocchi di squadre e società: chi si gioca l'Europa e chi la permanenza. Chi partecipa alle competizioni europee ha dei bonus economici rilevanti, una serie di risorse, chi non vi partecipa accede ai soli diritti domestici, principalmente costituiti dai diritti tv. In base alla Legge Melandri questi sono ripartiti a loro volta per larga parte ai club che arrivano davanti in classifica, allargando ancora di più la distanza tra le 20 squadre di A. Così per sopravvivere devi fare o delle rinunce o indebitarti. Chi fa rinunce magari taglia sul vivaio, chi si indebita sceglie la strada del pericolo, con un prezzo da pagare alla lunga”.
Conti in tasca - “In questi giorni ascolto e leggo fare i conti in tasca alla società. Voglio ricordare a tanti che le 3 neopromosse concorrono con 3 milioni ciascuno dei loro introiti alla mutualità concessa alla Serie B. Questo toglie ulteriori risorse al Lecce. Il Lecce poi deve badare anche al suo stadio e l'abbiamo fatto con 2 milioni e mezzo nostri. A tutto questo si somma la mia visione: operare senza debiti, dunque senza questi soldi e cercare di far tutto, con un budget importante e sin qui premiato dai risultati per il settore giovanile”.
Modo di operare - “Non abbiamo sprechi, efficientiamo tutte le risorse, siamo penultimi nelle commissioni agli agenti, Mencucci e Mercadante lavorano giorno e notte su risparmi e strutture. Qui c'è gente che non dorme di notte per tenere il Lecce in vita, le valutazioni che ascolto o leggo in giro sono ingenerose: chi non conosce come esattamente stanno le cose e giudica mi da fastidio”.
Conti spiccioli - “Sapete quanto è costato a questo gruppo il Lecce, per farlo uscire dalla C? 25 milioni”.
Serie A da difendere - “Ho voglia matta di conservare la categoria, perché c'è questo progetto incredibile alle spalle, mentre ci sono squadre di A che per comprare giocatori si sono anticipate il paracadute, ipotecati i centri sportivi e le sedi sociali. Noi siamo diversi, ma ho bisogno pur nella nostra diversità di salvare la categoria per aumentare ancora di più il valore del Lecce”.
Momento negativo - “Un punto in sette partite ti toglie il sonno, che ne dite? A me toglie il sonno. Eppure con la Sampdoria il Lecce mi è piaciuto, come con Napoli e Fiorentina. A Empoli abbiamo fatto poco e l'ho detto! Perché non dovrei dirlo ancora se fosse così? A 28 punti abbiamo una grande occasione, quella di salvarci, abbiamo avuto di gran lunga momenti peggiori nella nostra gestione. Sono affezionato al ricordo del dopo Lecce-Siracusa, in C, quando sembrava tutto perso, tutto finito. Ci siamo ricompattati, da uomini, ci siamo giocati la vita o la morte, siamo andati in ritiro, abbiamo subito la contestazione e siamo andati a prenderci la vittoria del campionato”.
Guida tecnica - “Baroni fa un lavoro eccezionale e con ragazzi tutti giovani che pagano un prezzo alla loro età. Parliamo anche 10 lingue diverse in campo in certi momenti, eppure ad aprile abbiamo 28 punti. Non è capitato tutti gli anni”.
I giocatori - “In 8 anni mi sono capitati gruppi buoni e meno buoni, oramai ritengo di saper riconoscere i miei giocatori in gruppo. Quando c'è stata qualche mela marcia abbiamo difeso la maglia e la società da chi pensava a sé stesso o inquinava il gruppo. Di questi ragazzi posso dire solo che sono un gruppo di giovani incredibili, pronti sempre a dare il massimo per il Lecce. Meritano la mia difesa di oggi”.
Tifosi - “Non fanno meno di noi, non dormono come noi e soffrono come noi. A noi non ci aiuta nessuno, dunque ci stringiamo tutti insieme e con i nostri tifosi perché altre vie non ne conosciamo. Ai nostri avversari non sembra vero di sentire che a Lecce qualcosa scricchiola, che Baschirotto va via da sotto la Curva Nord dopo che per 90 minuti si è fatto un mazzo così. I nostri avversari non aspettano altro che qualcosa si rompa a Lecce. Siamo molto soli, su tutto, mettetevelo in testa: le piccole in A contano niente. Io sono disponibile a confrontarmi con tutti, tifoseria organizzata e non organizzata. Non direi una parola diversa da questa”.
Lavori allo stadio per i Giochi del Mediterraneo - “Sono spariti tutti anche qui, stanno pensando all'Europeo 2032. Siamo soli, anche qui”.
Finale di stagione - “Contano i punti, facciamoli, poi tiriamo una linea perché la salvezza può essere una rampa di lancio per questo progetto”.
Contestazione - “I ragazzi erano tremendamente dispiaciuti. Sta a noi dirigenti spiegare il senso dei cori della Curva Nord, che sono figli della passione degli ultras”.
Compattamento? - “Non so come reagirà la Curva Nord a queste mie parole, ricordo soltanto che dopo quel Lecce-Siracusa siamo ripartiti tutti insieme ed è un precedente che rammento con piacere. Portai la squadra in ritiro a Roma, quando entrai in albergo sentii dire ad Armellino ‘Presidente, oramai è andata’, e scatenai il finimondo. E' finita solo quando finisce, poi Armellino segnò anche il gol promozione con la Paganese…”.
Mercato e scelte - “Il fatto di destinare delle risorse al settore giovanile non ha influito sul mercato di gennaio. A gennaio abbiamo ritenuto di fare degli interventi su un reparto dove c'erano degli infortuni, la difesa, cambiando Maleh con Bistrovic con una operazione impegnativa per i nostri parametri economici ma necessaria per darci qualcosa in più anche a centrocampo. Sull'attaccante si è fatta un'analisi approfondita, ho chiesto anche di fare un'indagine sugli attaccanti che hanno segnato nelle medio-piccole di A e Ceesay, Strefezza e Colombo hanno otto reparti di altrettante squadre sotto di noi, un dato importante. E solo Strefezza aveva già giocato in A tra questi”.
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