L'intervista sotto l'ombrellone: WILLIAM VIALI, "figlio di Lecce"
Continua il nostro viaggio nella storia giallorossa: tra presente e futuro
LECCE - Continua il nostro viaggio tra gli ex calciatori e allenatori del Lecce: cosa fanno oggi, che ricordi hanno; un viaggio che ci accompagnerà tutta l'estate in attesa della svolta societaria, tra il nostro passato e il futuro che ci attende.
Oggi abbiamo contattato un grande capitano del Lecce di ben 3 "ere" calcistiche, da Prandelli a Cavasin passando per Sonetti, che con la maglia giallorossa ha marcato e soprattutto fermato Zidane, Baggio, Ronaldo e tanti altri. Parliamo di William Viali, uno dei protagonisti assoluti di un grande Lecce: 110 presenze e 3 reti con la maglia giallorossa, dal 1997 al 2001.
Il presente - "5 anni fa ho lasciato il calcio e da allenatore a Piacenza ho trovato un progetto che fa per me, prima vincendo un campionato di Eccellenza e poi arrivando 2° in Serie D. Nel corso di questi anni mi sono rimesso a studiare, approfondendo le letture tecniche e regolamentari per allenare sino in Serie A. Sarebbe un bel sogno, visto che sono comunque già in possesso del master UEFA PRO".
Allenare il Lecce - "Un sogno, tornare a Lecce sarebbe semplicemente un sogno. Durante la mia lunga carriera è stata la storia personale più bella scritta sul campo: sono stato capitano, ho vissuto 4 annate fantastiche, quanti ricordi...".
La partita - "Ho fatto gol a Buffon, eh..., uno splendido ricordo, non servì a nulla per quella partita ma fu un preludio allo splendido finale di stagione quell'anno, chiusa con la vittoria in casa con la Lazio con la doppietta di Vasari. Era il 17 giugno, lo so per certo, perchè è il ricordo più bello della mia vita calcistica: pensare a quello stadio quel giorno mi mette i brividi, durante quei 90 minuti ho vissuto addosso una pressione incredibile (SOTTO IL VIDEO). Poi non dimentico l'esordio in A, a titolo personale, a Torino a marcare Zidane: allora erano campionati incredibili, il valore del torneo di A italiano era di gran lunga superiore all'attuale".
Il compagno - "E' doveroso ricordare di quegli anni un grande amico, Luigi Piangerelli. E' stata ed è ancora per me una persona importantissima della mia vita, Lecce ci ha unito per sempre con un'amicizia che non potrà finire mai. Ma ho giocato con talenti assoluti come Vugrinec e Giannini, con Lucarelli e Lorieri, da cui ho raccolto la fascia di capitano. Era davvero una grande responsabilità e rappresentava tanto, una volta nel calcio. Ho avuto grandi dirigenti, su tutti un padre per me, Giovanni Semeraro: trattava i calciatori con signorilità e affetto paterno. Ecco, sì, a Lecce sono stato trattato come un figlio".
Il momento - "Continuo ad informarmi su tutto, leggo tutti i siti sportivi del territorio leccese, mi auguro che tutto si sistemi e che Lecce abbia il futuro calcistico che si merita. Giro molto per l'Italia ma non avete idea di quanti tifosi del Lecce trovo ovunque, a volte mi sembra che in Italia ce ne siano di più del Milan o della Juventus. I leccesi sono tantissimi e amano il Lecce: meritano il meglio".
PUNTATE PRECEDENTI (CLICCA SUL NOME PER LEGGERE L'INTERVISTA):
1 - Serse Cosmi.
2 - Alain Baclet.
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