PASSWORD DELLE E-MAIL DEL PARLAMENTO "BUCATE" dagli "hacker". Come? I parlamentari si iscrivono a siti di escort e incontri con la mail di Camera e Senato
Le notizie dall'Italia. Lo scandalo che travolge la classe politica italiana, anche un po' ingenua: i parlamentari si iscrivevano ai siti di incontri con le e-mail istituzionali
ROMA - Le password delle e-mail istituzionali di 91 parlamentari italiani sono state diffuse nel “dark web”, dove operano “hacker” e venditori di informazioni sensibili.
A darne notizia è “Il Fatto Quotidiano” che solleva l'ultimo scandalo che travolge la classe politica italiana, per la verità anche un po' ingenua nel gestire i propri dati sensibili.
E' emerso infatti che il compito degli “hacker” è stato reso molto più semplice nel “bucare” ogni sistema protettivo di Camera e Senato a tutela della segretezza delle e-mail istituzionai perché molti di questi parlamentari concedevano la password liberamente a siti di incontri sessuali, escort, chat erotiche, dove le protezioni per i dati sensibili sono nulle o quasi, spesso anzi questi dati vengono “venduti” ai migliori offerenti nel sottobosco del “dark web” non appena inseriti.
Ovviamente oltre ad accedere a queste informazioni pruriginose sulle abitudini dei nostri parlamentari gli “hacker” potevano gironzolare senza problemi anche nelle altre e-mail istituzionali e politiche contenute nella casella elettronica di questi parlamentari, avendo accesso anche a materiale oggetto di discussione in Parlamento e non solo. Fatto che adesso è oggetto di approfondimento anche da parte della magistratura.
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