SCANDALO A COSENZA: se la trasferta viene vietata forse Polizia e Carabinieri volevano solo andare allo stadio per guardare la partita?
Ecco lo stato delle cose in tempo reale: si va verso altri divieti?
COSENZA - Comica italiana.
Prima Questura e Prefettura di Cosenza chiedono lo spostamento di una partita, Cosenza-Lecce, per evitare che coincida con i festeggiamenti della "Fiera di San Giuseppe", molto partecipata nel capoluogo calabrese. Poi, ottenuto lo spostamento, preferirebbero la chiusura della trasferta ai tifosi ospiti, quelli del Lecce, per il pericolo di incidenti (c'è rivalità tra le due tifoserie), o in subordine l'adozione di limitazioni all'acquisto dei biglietti del settore Ospiti (riservato eventualmente ai soli sottoscrittori della "Tessera del Tifoso") o l'arrivo di altre forze dell'ordine dalle vicine province.
Insomma, ce lo chiediamo noi con molto rispetto ma anche con l'autorevolezza con cui una testata giornalistica ha il diritto di farsi delle domande: ma quando Questura e Prefettura di Cosenza hanno chiesto lo spostamento di Cosenza-Lecce con che criterio hanno fatto questa richiesta se la immaginavano già senza tifosi ospiti?
Se l'ordine pubblico era e resta da tutelare, togliendo la contemporaneità della "Fiera di San Giuseppe" alla manifestazione sportiva, i Carabinieri e la Polizia di Stato che ci dovevano andare a fare in massa allo stadio "San Vito"? A guardare la partita senza tifosi?
Siamo certi, speriamo, siamo convinti anzi che ci sia ancora il tempo per non scrivere un'altra pagina di italianità davvero vergognosa. Nelle prossime ore sarà comunicata la decisione finale che è stata rimessa nelle mani del GOS (Gruppo Operativo per la Sicurezza): speriamo come opinione pubblica di aver sollevato in tempo questa vicenda.
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