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"MEN'S HEALTH" HA SCELTO IL "BASCHI": "mentalità da campione" in copertina nazionale

Il mensile di riferimento per l'uomo che crede nel benessere e nel fitness ha scelto il capitano del Lecce per la sua copertina

ROMA - Il mensile di riferimento dell'area benessere legata all'uomo, “Men's Health” ha scelto Federico Baschirotto per la sua ultima copertina, con una lunga intervista. Vi proponiamo qualche estratto.

Il carattere la prima qualità - “E' la mia caratteristica. Moltissime persone si fermano davanti alle difficoltà, le prime delusioni bloccano, convincono a cambiare strade, passioni, autoconvince di non sentirsi all'altezza. Io sto nella piccola percentuale di chi continua a crederci sempre, qualunque cosa accada. Io ho avuto sempre il pensiero fisso di arrivare in Serie A, di arrivare al massimo, ce l'ho fatta a 26 anni, con le mie forze”.

Tanti non ci credevano - “Sono passato in mezzo a tante delusioni. A 13 anni scartato dal Chievo Verona, a 18 dalla Cremonese, nessuno mi vedeva pronto e con una prospettiva. Ogni stop è stato una leva per farmi ripartire, dalla Serie D, da qualunque categoria”.

Il giorno dell'esordio - “Non mi importava nulla di chi dovevo marcare, non ci ho pensato nemmeno, ero troppo eccitato, non vedevo l'ora di giocare. Come un bambino al ‘Luna Park’, volevo soltanto dimostrare di valere quella categoria. E' stato il mio momento di rivalsa verso tutto il mio passato”.

L'impegno nell'azienda agricola di famiglia - “Quando vedi per tanti anni tuo padre tornare a casa distrutto dalla fatica capisci che non ti devi lamentare di un allenamento troppo duro. L'agricoltura ti insegna a reagire: lavori come un pazzo, poi c'è la pioggia, la grandine, la siccità, una volta non raccogli niente, poi ti costruisci tutto per far arrivare l'anno buono e i sacrifici vengono ripagati”.

Tanta fisicità serve in A - “Quando giocavo nelle categorie inferiori capitava che qualche allenatore mi dicesse di fermarmi in palestra, a questi livelli non succede. Il calcio è molto fisico, ci si allena con sistemi che in tempo reale ci dicono quanto si sprinta, quanti chilometri facciamo. Sembra brutto da dire, ma la tecnica da sola non basta, bisogna essere atleti in A. I muscoli servono, oramai arrivo anche a 140 chili di panca piana, ma non vado in palestra per fare record o superarmi ma per essere all'altezza in campo”.

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