LECCE, TIENITELI STRETTI: a Nardò il calcio muore. Sedotti e abbandonati dai TESORO, ora c'è l'incubo fallimento
In due anni è cambiato tutto nella città neretina: un momento di riflessione anche per l'ambiente leccese?
NARDO' - Lo scorso anno ha lottato per la promozione diretta, ha perso il salto in Lega Pro attraverso i play off e poi, strada facendo, anche alcuni partner imprenditoraili che si erano avvicinati al mondo granata negli ultimi due anni (FOTO SOPRA SAVINO TESORO IN TRIBUNA A NARDO') e che si sono progressivamente allontanati. Per questo Nardò, una realtà importante della nostra provincia, la seconda città del Salento leccese dopo il capoluogo, rischia di restare ancora senza calcio.
A lanciare l'ultimo grido d'allarme, dalle colonne del "Nuovo Quotidiano di Puglia" è stato il braccio destro del Presidente granata Maurizio Fanuli, ossia Maurizio Fiorentino, che ha ricostruito dalle pagine della corrispondenza sportiva neretina tutte le difficoltà economiche di dover portare avanti un progetto senza sostegno dell'Amministrazione Comunale, senza concessioni per i campi di allenamento, senza gestione diretta dello stadio e soprattutto senza un Euro dagli investitori locali.
Per questo Nardò, Serie D d'alta quota, appena dietro l'angolo del Lecce, rischia di sparire ancora dalla cartina del calcio che conta. A voi lettori le opportune riflessioni e i parallelismi sulle vicende del Lecce.
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