DA NON PERDERE. Linea Sticchi Damiani: "nazionali via in piena emergenza sanitaria? Sbagliato". E intanto la rosa resta quasi tutta a Lecce
Intervista da non perdere al massimo dirigente del Lecce: un punto della situazione con la sosta alle porte
LECCE - Focus su sosta di campionato, classifica e progetto, ma anche l'emergenza sanitaria che mette a rischio il finale di stagione. Con le parole del Presidente del Lecce Saverio Sticchi Damiani che torna sui taccuini dei cronisti per fare il punto sulla situazione in casa Lecce dopo l'entusiasmante affermazione di Frosinone (FOTO SOPRA IL PRESIDENTE DEL LECCE IN VISITA AL RITIRO DEI GIALLOROSSI A ROMA ALL'ACQUA ACETOSA, PRIMA DI FROSINONE-LECCE).
Classifica sì, ma dopo il progetto - “Focalizzo la mia attenzione sul progetto che era e resta triennale. Ci siamo messi alle spalle dell'Empoli, è vero, ma la strada verso una eventuale Serie A è lunghissima, bisognerò percorrerla solo con l'intento di dare il massimo, partita dopo partita. Solo chi riuscirà a fare il top in queste gare potrà riuscirci, se al termine del percorso saremo noi a centrare la grande impresa sarebbe una gioia immensa per tutti, soprattutto per i tifosi che non possono esserci al fianco allo stadio".
Sosta? Va bene comunque - “La ritengo utile, il gruppo ha speso tantissime energie mentali e fisiche in pochissimi giorni. Può solo aiutarci a recuperare tutto, anche qualche acciacco. Sarà fondamentale ritornare però subito con la stessa mentalità che abbiamo avuto sino a sabato".
Emergenza sanitaria? Un problema - “Il mio unico timore resta quello legato ai calciatori che andranno via per gli impegni con le nazionali. In piena terza ondata della pandemia avrei preferito che i nostri non dovessero viaggiare o correre rischi e farli correre al gruppo al loro rientro. Proprio per questo ho chiesto agli altri ragazzi di restare in città e quasi tutti ci resteranno, eccezion fatta per chi ha situazioni di famiglia che impongono il rientro a casa per qualche giorno. Sono sicuro che affronteremo anche queste insidie con il senso di responsabilità che questo gruppo ha nel DNA".
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