25 ANNI DOPO SI TOGLIE UN PESO: "andate in quel pozzo, troverete un ragazzo che ho ammazzato a martellate"
A un quarto di secolo da un'esecuzione in stile mafioso si pente del gesto: rischia altri 14 anni, ma è già ergastolano
TAVIANO - Dopo 25 anni si toglie un peso dalla coscienza e fa ritrovare i resti, oramai soltanto qualche frammento osseo, di un 32enne giustiziato oramai un quarto di secolo addietro in pieno stile mafioso in una campagna alla periferia di Matino.
E' finita così, la vita di Mauro Giorgino, un 32enne sparito nel nulla il24 agosto 1994 e mai più ritrovato vivo, ovviamente visto l'epilogo confessato dall'ergastolano Angelo Salvatore Vacca, 56enne di Racale condannato al carcere a vita per altri reati e che ora dovrà affrontare un processo con rito abbreviato per omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e dai futili motivi e occultamento di cadavere.
Il rito abbreviato consente la riduzione di un terzo della pena, dunque l'imputato rischia altri 14 anni di carcere, ma la sua condizione è già quella come detto di ergastolano.
Secondo la ricostruzione del killer la vittima venne tramortita a martellate e uccisa con alcuni colpi di pistola, poi infine gettata in un pozzo.
Ai magistrati Vacca ha spiegato di volersi togliere un peso dalla coscienza e consentire alla famiglia del giovane di piangere sulla tomba dei poveri resti del ragazzo. Per questo ha portato le forze dell'ordine sul luogo dell'occultamento del cadavere, dove effettivamente sono stati individuati dei resti umani oramai irriconoscibili addirittura anche per l'esame del medico legale che ha analizzato quanto rimasto del giovane.
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