LA SVOLTA. La Procura ha una dinamica: il madonnaro strattonato, rapinato e ucciso. C'E' IN GIRO UN BALORDO ASSASSINO
Al lavoro senza sosta il PM Villa e gli uomini delle forze dell'ordine
LECCE - Cambia il reato su cui stanno lavorando alla Procura di Lecce il PM Giorgia Villa e le forze dell'ordine impegnate nei rilievi e nelle indagini, dopo la morte del 69enne madonnaro del borgo antico leccese Leonardo Vitale.
Dalla serata di oggi si indaga per morte come conseguenza di altro reato e rapina e non più per omicidio.
In queste ore a prevalere è la tesi di indagine secondo cui l'artista di strada sarebbe stato preso di mira da uno o più balordi interessati a sottrargli la tavolozza dei colori e dei gessetti con cui costruiva i suoi bellissimi disegni e pure il cellulare, sia pure di scarso valore commerciale.
Insomma una rapina per pochi spicci: Leonardo avrebbe opposto resistenza o magari reagito, per non perdere lo strumento del suo lavoro e della sua passione, e sarebbe stato colpito alla testa in questa colluttazione con un corpo contundente, o ancora sarebbe finito per battere la testa, per terra o su un ostacolo di Via Don Bosco, nelle vicinanze della Stazione, dove è stato ritrovato agonizzante dai soccorritori.
Come sappiamo l'uomo è poi morto sotto ai ferri al “Fazzi”, nel tentativo disperato di salvargli la vita.
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