L'ASSASSINO DI TIZIANO: "sono distrutto dal dolore, non riesco a guardare i miei figli". RISCHIA 8 ANNI
Mentre Leverano si prepara ad abbracciare Tiziano per il suo ultimo viaggio, a San Pietro in Lama è il tempo del rimorso
SAN PIETRO IN LAMA - Lo descrivono come un uomo distrutto, annientato dal dolore e dal senso di colpa, massacrato dai rimorsi.
Emanuele Orlando Cino non riesce a darsi pace: il 47enne di San Pietro in Lama che era alla guida della BMW che ha spazzato via tutti i sogni e le speranze di Tiziano Dell'Anna parla a fatica con i suoi legali, farfuglia parole di dolore.
Appena la notizia della morte del giovane è arrivata in casa del suo investitore l'uomo si è chiuso nel dolore e nella rabbia, continua a chiedersi perchè sia successo tutto questo e a ripercorrere movimenti e gesti, magari a recriminare per una sosta o per un semaforo in più o in meno che lo avrebbe portato in un altro punto della strada, lontano da questa tragica fatalità.
Non riesce neppure a parlare ai figli e alla moglie, a leggere lo sconforto nei loro occhi, è disperato per il dolore che ha causato loro: così lo descrive chi ha visto e sentito l'assassino di Tiziano.
Per lui le accuse mosse dal PM sono devastanti: omesso soccorso e omicidio stradale, rischia sino a un massimo di otto anni complessivi di carcere.
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