L'intervista sotto l'ombrellone: GIORGETTI, "Lecce adrenalina pura"
Continuano le nostre interviste estive, da non perdere
LECCE - Per tutti è semplicemente "Dodo", o meglio, ancora più semplicemente uno degli esterni di fascia che più ha brillato sulle "corsie" del "Via del Mare", facendo impazzire i nostri tifosi e soprattutto i calciatori avversari, costretti sempre a rincorrerlo.
Parliamo di Rodolfo Giorgetti, 57 presenze e 2 reti nel Lecce dal 2000 al 2002, protagonista oggi della nostra intervista sotto l'ombrellone. Un trascinatore di quel Lecce "magico", che riuscì a salvarsi dopo una splendida cavalcata conclusasi con la vittoria trionfale sulla Lazio con quella indimenticabile doppietta di Vasari (stagione 2000-2001).
Compito difficile - "Ho lasciato il cuore a Lecce, perchè il cuore è quello che mi ha trasmesso la gente dal 1° giorno che sono arrivato, nonostante arrivassi dal Bari. Avevo un compito sulla carta difficile, ma è stato amore subito, e nonostante la maglia biancorossa nel mio passato. Nulla è paragonabile alla carica e all'adrenalina trasmessa dal nostro stadio".
La partita - "La partita con la Lazio è per me leggenda (VIDEO SOTTO), con 40mila sugli spalti e 5mila negli ultimi minuti a spingerci a bordo campo. Ricordo un tiro nel finale di Ravanelli, sventato dal nostro <zucchina> Chimenti. Dopo la parata ci avvicinammo a Ravanelli per dargli del matto..., se avesse segnato non ne sarebbe uscito vivo! Per fortuna avevamo Chimenti. Lecce è stata per me adrenalina pura, un'esperienza di vita e di calcio indimenticabile".
I compagni - "Con Piangerelli, Pivotto, Tonetto e Viali ci sentiamo frequentemente. Ora che alleno (è Vice di Zauli) mi rendo conto dell'importanza del gruppo, dentro e fuori dal campo. Quel Lecce era fortissimo fuori dal campo, tra di noi c'era legame vero. Lo dimostrano i rapporti attuali tra tutti noi".
Talenti - "In quel Lecce avevamo in campo valori importanti, come Vugrinec, Cimirotic e un giovanissimo Vucinic, che mi ricordo in allenamento. Era giovanissimo, un bambino con delle doti tecniche pazzesche".
Semeraro - "Avevo un gran rapporto con Giovanni Semeraro. Non ebbi il piacere di conoscerlo subito, il 1° incontro avvenne solo nel post-partita di Milano, con l'Inter, quando vincemmo e annullai Recoba. Scese dalle tribune appositamente per complimentarsi con me, con la sua signorilità eccezionale. Un uomo speciale".
La prossima stagione - "Con Zauli quest'anno appena trascorso è finito male, con l'esonero a Pordenone. Ora siamo a Sant'Arcangelo, è una bella piazza dove si può fare calcio bene. Spero sempre che un giorno squilli il telefono da Lecce, è un bel sogno sperare di tornare in quello stadio".
PUNTATE PRECEDENTI (CLICCA SUL NOME PER LEGGERE L'INTERVISTA):
1 - Serse Cosmi.
2 - Alain Baclet.
3 - William Viali.
4 - Alberto Savino.
5 - Carlo Vicedomini.
6 - Eugenio Fascetti.
7 - Francesco Palmieri.
8 - Fabrizio Lorieri.
9 - Lorenzo Stovini.
10 - Carlo Mazzone.
11 - Sebastiano Siviglia.
12 - Edward Ofere.
Commenti