BARONI TOCCA IL FONDO: 18 gare di fila in A senza vincerne una. Il suo Lecce è una PENA: difende sino a quando non prende gol e non reagisce. LA CRONACA
Il tecnico giallorosso sul banco degli imputati: dopo nemmeno un quarto d'ora partita già finita e senza alternative al "Dall'Ara". La nostra cronaca
BOLOGNA - Festeggia le 18 gare consecutive in Serie A in panchina senza vincerne una il tecnico del Lecce Baroni che anche a Bologna aggiunge una sconfitta personale alla statistica che in A non lo vede spuntarla da un Fiorentina-Frosinone 0-1 del 7 aprile 2019. L'unico successo dei giallorossi in questo campionato, casualità, resta quello del Vice Del Rosso a Salerno, quando ovviamente per gli almanacchi i 3 punti non sono proprietà di Baroni. E la classifica adesso inizia a mostrare la corda, con Juventus, Atalanta e Udinese all'orizzonte nel calendario. A Bologna davanti a 4mila tifosi generosissimi finisce con un 2-0 netto che rappresenta la 1° vittoria della gestione Thiago Motta a Bologna, la prima volta da portiere imbattuto in campionato di Skorupski, la 2° vittoria appena in tutto il campionato per i felsinei. A scartare tutti questi regali ci ha pensato il solito Lecce rinunciatario, passivo e impostato difensivamente che una volta saltato il banco non sa prospettare un piano “B” alla sua partita.
Senza neanche spina dorsale - Dopo aver annunciato continuità nella formazione in merito allo schieramento di Umtiti, Baschirotto e Pongracic e aver fatto l'esatto opposto (la settimana precedente aveva annunciato al sabato Baschirotto centrale per poi farlo giocare terzino destro), il tecnico del Lecce si dimostra in confusione totale non appena i giallorossi sono costretti a cambiare spartito. Passano dieci minuti buoni e Gendrey si mette a palleggiare in area di rigore (roba da 3° Categoria): al 3° numero da foca il francese colpisce in pieno la gamba di Aebischer. E' rigore, bisogna essere davvero all'asciutto di regolamento per non saperlo. Dal dischetto Arnautovic spacca la partita. Da lì il 1° tempo è un'agonia.
Rinunciatario e sgrammaticato - I giallorossi non fanno un tiro in porta, non sommano due passaggi di fila, bissano i 45 minuti finali di Lecce-Fiorentina ad altri 45 minuti senza tiri anche a Bologna. Totale 90 minuti senza tirare in porta mai, guardando giocare. Il Bologna imbandisce tavola e raddoppia (dopo un'uscita a vuoto in area piccola di Falcone che era servita da campanello d'allarme sui cross per i giallorossi): calcio d'angolo battuto basso sul 1° palo e incredibile colpo di testa del “quasi” ex Ferguson (in estate era stato vicinissimo al Lecce) che beffa tutti. 8° gol subito su calcio piazzato per il Lecce, 5° su calcio d'angolo, 4° di testa. Anche questi sono numeri ufficiali, non evenienze dei “cattivoni” di SoloLecce.it.
Graziati - Il 1° tempo si chiude con Barrow e il suo egoismo che tengono in partita un Lecce allo sbando, ritardando un assist per Arnautovic solo davanti al portiere. L'azione poi sfuma.
Segnali di vita - Timidi segnali di vita in avvio di ripresa, con Oudin e Di Francesco in campo per gli inutili Askildsen e Banda. Soprattutto l'ex Sassuolo e Empoli ci mette impegno, sfrutta un paio di cross di Strefezza e impegna Skorupski con un tentativo di “cucchiaio” alla Totti che è il 1° tiro del Lecce dopo 95 minuti di fila (dal 2° tempo di Lecce-Fiorentina al 50° di Bologna-Lecce). Anche Oudin ci prova con una bella conclusione che impegna Skorupski, senza fortuna.
Ci pensa Baroni: via i più tecnici, sipario sul Lecce - Segnali di vita che diventano morte celebrale con le sostituzioni di Hjulmand e Strefezza, in versione opaca oggi ma tremendamente gli unici elementi tecnici di questo Lecce. Quando entrano Blin e Rodriguez Delgado i giallorossi tirano i remi in barca e lasciano il finale al Bologna che tre volte con Arnautovic e Orsolini sfiorano il tris che sarebbe stato anche meritato per il volume di azioni offensive prodotto. E adesso testa alla Juventus…
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