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Riapertura aree "VIP" e AUTORITA': per vendere due noccioline in Centrale la Lega Calcio scrive al Governo

La Lega Calcio chiederà nelle prossime ore al Governo di riaprire parzialmente e gradualmente gli stadi: ecco come

MILANO - La Lega Calcio di Serie A è pronta a riaprire gli stadi al pubblico, o almeno proverà a far passare questa linea nel suo dialogo con la task-force governativa che si occupa dell'emergenza sanitaria legata al contagio da coronavirus.

Nei prossimi giorni sarà presentata agli esperti di nomina del Governo Conte una proposta formale per riaprire gli stadi di Serie A per metà luglio, seguendo una serie di tappe che gradualmente riporteranno il pubblico allo stadio.

La prima tappa sarà riaprire i box destinati ai clienti dei concessionari (SKY e DAZN), agli sponsor ufficiali dei singoli club, ai fornitori e alle autorità. Poche centinaia di persone che garantiranno un controllo dei flussi e degli spazi da parte del servizio di sicurezza predisposto da ogni società che in questo modo non rischierebbe di venire meno ad alcuni obblighi di sponsorizzazione con le aziende partner.

Per ostentare questa linea nella sua interlocuzione con il Governo la Lega Calcio è pronta a tirare in ballo la presunta importanza di bar e aree hospitality negli stadi: vendere noccioline e arachidi a opulenti ricconi, insomma, sarebbe un "motivo di rilancio per i bilanci del calcio"...

Per riconsegnare il pallone in mano al suo popolo, ai tifosi comuni, l'attesa invece dovrebbe durare un paio di mesi.

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