L'ANALISI: dopo un mese così la sconfitta era "annunciata". Dalla trequarti in su il sistema-Liverani è rimasto incompiuto
Ecco il nostro punto della situazione in casa Lecce dopo la sconfitta interna con la Juve Stabia
LECCE - Per come si è visto il Lecce nell'ultimo mese a noi è parsa quasi una sconfitta "annunciata", scritta nelle cose, dopo una serie incredibile che ha visto il Lecce sgonfiarsi dal turno di Coppa Italia di Serie C con il Cosenza in poi. In questo senso la battuta d'arresto degli uomini di Liverani ha fatto più clamore all'esterno, ce lo auguriamo, che all'interno del gruppo. Prima o poi doveva arrivare, lo scivolone è sembrato nell'aria a lungo.
La realtà, dunque, è che il Lecce ha perso brillantezza nell'ultimo mese, decisamente. Soprattutto in fase offensiva, dove il problema dei rifornimenti, del trequartista insomma, non è stato risolto e il sistema Liverani, il suo modo di fare calcio, è rimasto un quadro incompiuto che però adesso deve andare avanti e tirare sino alla fine stringendo forze e denti.
Costa Ferreira in quel ruolo non riesce ad "accendersi", Tabanelli ha fornito un apporto sin qui nullo, Tsonev ha pagato qualche passaggio a vuoto rimettendoci la maglia da titolare e poi un infortunio l'ha costretto ai margini, mentre Mancosu non ha le caratteristiche per misurarsi con un ruolo che lo fa arrivare troppo stanco negli ultimi sedici metri come piace a lui. Tutto è troppo dispendioso, in termini di meccanismi da attuare in quel ruolo.
Risultato? La squadra non segna da tre partite, Caturano è a secco da due mesi (ma gioca poco), Di Piazza è inquieto con sè stesso e nervoso, Torromino gira al largo dalla porta avversaria e si sobbarca un grandissimo lavoro sporco. Se si inceppa Saraniti, insomma, non c'è nessuno che la butta dentro.
In questo senso la trasferta di Siracusa in casa dell'Akragas è un banco di prova: il Lecce saprà rialzarsi subito?
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