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Bufala-Corvino messa in campo per far saltare il banco

I pretoriani dei Tesoro le hanno provate tutte

LECCE - Le hanno provate tutte a far saltare il banco.

Nelle scorse ore il mondo di internet si è "infestato" di voci messe in campo artatamente per cercare di far deragliare la trattativa per l'acquisto del Lecce. I nostalgici del "tesoro" proprio non volevano farsi scippare questo prezioso forziere d'oro.

Da qui alla bufala-Corvino, messa in campo per dare noie al DS del Bologna (è sotto contratto, lo sanno anche le capre al pascolo che non può impegnarsi con il Lecce) e soprattutto per minare un'eventuale aiuto, consulenza o collaborazione sua o di suo figlio alla prossima gestione del Lecce.

Ma stavolta il solito balletto dei pettegolezzi si è schiantato contro il modo di fare professionale e rigoroso di Sticchi Damiani (dichiarazioni uguali per tutti, nessun "no comment" con qualcuno o esclusive invece a qualcun altro): l'interesse del Lecce è comunicare la verità e farla conoscere ai tifosi, che leggono tanti siti, giornali, blog, forum. Nessun figlio o figliastro, a ciascuno l'opportunità di lavorare. E così già Sticchi, con precisione chirurgica, ha messo a tacere le voci indicando i temi dell'accordo di massima.

A seguire l'altra mazzata ai venditori di fumo, la smentita del DS del Bologna che colpisce al cuore le velleità dei pretoriani dei Tesoro: "escludo categoricamente di avere un ruolo in questa vicenda, attualmente sono il Direttore Sportivo del Bologna e continuerò ad esserlo. Non so spiegarmi come si sia potuto arrivare ad affermare che avrei detenuto il pacchetto di maggioranza della nuova società. Se poi alla luce del legame indissolubile con la mia terra qualcuno dovesse chiedermi consigli sarei ben lieto di dare una mano per quelle che sono le mie competenze. Altro conto se chiedessero a mio figlio Romualdo di assumere un ruolo, sarebbe lui a decidere. Io sono e resto a Bologna. Auguro al Lecce le migliori fortune".

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