Solito dilemma: 4-3-3 o 4-2-4?
Ma pochi stravolgimenti rispetto a Benevento
LECCE - La formazione anti-Melfi ha iniziato a prendere corpo questa mattina, nella seduta tattica a porte chiuse svolta dai giallorossi a Squinzano.
Col tridente - Lerda può scegliere tra due opzioni, che si sono rivelate entrambe affidabili in questa prima parte del campionato. L'ipotesi più probabile, però, è che il tecnico voglia cambiare poco o nulla, rispetto al Lecce quasi perfetto ammirato a Benevento per 70 minuti. Avanti con il 4-3-3, dunque, all'insegna della continuità. Confermati il tridente d'attacco con Carrozza-Moscardelli-Doumbia, e la linea difensiva (Mannini, Martinez, Abruzzese e Lopez davanti a Caglioni) ci sarebbe solo un cambio in mediana, dettato più che altro da situazioni contingenti. Con Filipe Gomes squalificato e Sacilotto infortunato, toccherebbe a Lepore completare la linea di centrocampo, con Papini (centrale) e Salvi.
Alternativa - Da non sottovalutare, però, la possibilità di un ritorno al 4-2-4, soprattutto in considerazione delle caratteristiche di un avversario difficile da infilzare. In questo caso, Lerda potrebbe allargare gli esterni Carrozza e Doumbia, inserendo un altro attaccante accanto a Moscardelli. Miccoli o Della Rocca? Magari potrebbe essere la volta buona per il ritorno del capitano, visto che a Benevento nel finale di gara Lerda aveva dato una chance a Della Rocca. Soluzione, quella del 4-2-4, che potrebbe tornare utile soprattutto a partita in corsa, se il Lecce non dovesse far breccia nel muro del Melfi. Mai dire mai però con Lerda, che è sempre pronto a sorprendere.
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