Editoriali

Lecce mio, mi piaci così: GIOCO POCO, "PALLE" TANTE

L'analisi tattica della partita di Melfi

MELFI - E' un Lecce sin qui pragmatico: sintetizzando brutalmente poco gioco, tante "palle". E' la cosa (scusandoci per l'irruenza verbale, ma serve per capirci) che certamente balza più agli occhi di questa rivoluzione-Braglia, che non ha portato grandissimi benefici dal punto di vista della manovra, a tratti soporifera a Melfi, ma ha stravolto completamente l'approccio e il comportamento dei singoli all'interno dei 90 minuti. E se questi sono i risultati ci va benissimo.

La sostanza dice che la cura Braglia ha portato 2 reti in 2 partite, 6 punti, 0 reti subite. Filotto pieno.

Il modulo è quello che vi abbiamo annunciato per tutta la settimana e che abbiamo correttamente "intravisto" tra le porte chiuse di Martignano. 3-5-2 attento, con Lepore e Legittimo fondamentali esterni di centrocampo e all'occorrenza 4° o 5° uomo della difesa in fase di copertura. Un compito che spetta più a Legittimo (a nostro avviso il migliore in campo, resuscitato dal tecnico toscano), mentre a Lepore talento e corsa concedono qualche incursione in più in avanti, trasformando all'occorrenza il modulo in 4-4-2 (Legittimo dietro e Lepore avanti sulle corsie) o 5-3-2 (finale di gara, tutti più abbassati dietro). L'inserimento di Salvi negli ultimi istanti consente anche un rafforzamento della mediana, che diventa a 4 pieni, anche per contrastare le sostituzioni del Melfi che aveva inserito al posto di un centrale di difesa puro un centrocampista in più (De Montis).

Cosa va - La difesa è di marmo e Perucchini questa volta assiste senza problemi. Cosenza, Freddi e Gigli sembrano un bel mix di fisicità e centimetri, per Camisa (ancora in panchina) sono tempi duri. Buona la prova di Vécsei, apparso molto ispirato e sicuro, da riproporre in quel ruolo che ne accende dinamismo e fisicità, mentre Doumbia ha "affettato" la difesa lucana in occasione dell'assist a Lepore per il gol-vittoria. Menzione speciale per Legittimo: a nostro parere il migliore in campo: chiusure tempestive, anticipi netti, brillantezza fisica. Il ragazzo merita fiducia.

Cosa non va - Sbuffa, si danna l'anima, lotta e fa sportellate, ma Curiale sotto rete non c'è, non riesce a incidere. Prima o poi il bomber si sbloccherà, da lui dipendono anche finali di gara più sereni e senza la paura del pareggio (è sul suo piede l'occasione del 2-0, ma il portiere si supera). Lo vediamo in crescita, dobbiamo dargli fiducia.

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