Laboratorio tattico: ecco cosa fa Bollini
A volte in campo anche senza punta
LECCE - Il 4-3-3 adottato da Bollini parte con lo schema classico ma si trasforma spesso e volentieri anche in un 3-4-3 in ripartenza dell'azione dalla difesa, sino ad arrivare addirtuttura (paradossalmente) ad un 4-6-0 senza punta vera e propria, che da vita ad un accerchiamento perpetuo della squadra avversaria senza nessun attaccante centrale di riferimento.
Con Bollini al "Mosca" tocca spesso abbassarsi sulla linea dei centrocampisti, per dare supporto oppure per essere il primo a smistare gioco, a fare la sponda per gli esterni e alimentare la manovra.
Stesso abbassamento tra centrocampo e difesa, dove Salvi scende all'allineamento con i centrali, che nel frattempo si allargano sulle fasce per garantire continuità ed ampiezza allo svolgimento di gioco. A questo punto, si è formato il muro difensivo, mentre i terzini (Lopez e Mannini con il Savoia) possono prendersi la libertà di salire a supporto dell'azione offensiva.
Al resto pensano gli abili palleggiatori, che Bollini ha rivalutato (Bogliacino su tutti): a loro spetta il compito di imboccare l'azione offensiva nel suo momento culminante, sfruttando il campo nello stretto, in spazi brevissimi, che Bollini estremizza in allenamento, chiedendo ai suoi di stare tutti insieme in un fazzoletto di campo.
Commenti