+++ ESCLUSIVO SoloLecce.it. I "CASI" ARBITRALI affidati a un ex arbitro internazionale +++
Disastro Abisso: alla Roma un rigore in meno e due gialli di troppo. L'analisi del nostro esperto di vicende dell'AIA
LECCE - Il designatore della CAN di Serie A Nicola Rizzoli sceglie per Lecce-Roma la direzione di Rosario Abisso, 34enne imprenditore e arbitro della Sezione AIA di Palermo dal 2002 (dunque ha fatto il corso a 17 anni), ancora con qualche speranza di rientrare nel ballottaggio per una "maglia" da internazionale a dicembre (il favorito attuale delle graduatorie è Maresca di Napoli, anche più avanti nell'età).
Carriera fulminante, quella di Abisso, soprattutto nei "salti" dalla CAN PRO sino alla CAN di Serie A dove è arrivato dopo appena due stagioni in Serie B.
Alla Roma manca subito un rigore: siamo all'8', Lucioni tocca con il braccio in posizione del tutto innaturale su respinta di Gabriel, con il braccio larghissimo all'altezza delle spalle (fuori dalle ore 19.20, la posizione dell'orologio che deve rispettare un calciatore per non essere punito con un fallo di mano). Abisso è lontano, arriva dritto per dritto dalla trequarti del terreno di gioco. Non avendo visto nulla il protocollo VAR richiederebbe l'intervento di Guida, posizionato al monitor. Ma non succede. Inspiegabile.
Dieci minuti dopo è frettoloso il giallo a Pellegrini, punito per un normalissimo fallo di gioco ai danni di Calderoni.
Al 25' ammonito (ingiustamente) Mkhitaryan per proteste: ammonizione giusta perchè le proteste non vanno mai tollerate, ma queste nascono da un abbaglio clamoroso di Abisso che invece di assegnare un calcio di punizione dal limite dell'area alla Roma inverte l'autore del fallo, punendo l'armeno che aveva solo avuto la colpa di prendere un calcione.
Al 78' calcio di rigore in favore della Roma. Episodio indiscutibile: braccio ancora una volta larghissimo di Lucioni, posizione del tutto innaturale, distanza congrua da Dzeko che colpisce, dunque nessun effetto sorpresa. Abisso questa volta è in posizione perfetta, fischia subito. Non c'è bisogno neppure del VAR. Alla battuta si presenta Kolarov che si fa ipnotizzare da Gabriel: in caso di gol il tiro dal dischetto doveva essere ripetuto, alla battuta sono ben tre le maglie romaniste in piena area. E non si può.
In caso di rigore all'8' sarebbe scattato anche in quella occasione il giallo per Lucioni, con la conseguente espulsione del centrale del Lecce al 78'. Manca anche questo sviluppo disciplinare.
Sono congrue le segnalazioni del recupero nei due tempi di gioco, sia nel primo che nel secondo.
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