LECCE - Momenti di follia e di terrore, in una Scuola Media di un paesino del Sud Salento, in provincia di Lecce, dove una maestra coraggiosa ha sventato una strage all'interno di una classe, bloccando con le maniere forti e “disarmando” un dodicenne di origini brasiliane, armato di coltello da macellaio, accendino e una bottiglia di solvente corrosivo e infiammabile, con cui voleva darsi fuoco in classe dopo aver dato fuoco ai suoi compagni.

Una notizia shock, quella che arriva dalla provincia leccese, se si pensa che il protagonista di questo episodio di cronaca ha appena 12 anni. Parliamo di un bambino particolarmente irrequieto, che nel corso delle lezioni costringe la maestra a spostarlo di banco per non fare troppo chiasso.

Un “affronto” che il bambino non accetta, tornando a scuola il giorno dopo con un diluente corrosivo infiammabile (sottratto dalla cassetta di lavoro dello zio), un accendino e un grosso coltello, di quelli utilizzati per affettare grosse porzioni di carne.

Rapidamente appena arrivati in classe il piccolo brasiliano si cosparge di solvente, agita un accendino e getta il resto del liquido infiammabile addosso ai compagni di classe, brandendo un coltello. Ma non ha fatto i conti con la prontezza di riflessi della maestra, schizzata via dalla cattedra per assaltare il bambino, disarmarlo e chiamare i Carabinieri.

Il bambino è cresciuto in condizioni problematiche in Brasile, abbandonato dalla madre in mezzo alle baraccopoli. Aveva già dato segni di irrequietezza e compiuto gesti autolesionisti nei mesi scorsi. E' stato riaffidato allo zio, sposato con una ragazza brasiliana che ha portato in Italia questo ragazzino, alla ricerca di una nuova vita e di una pace che evidentemente non riesce a trovare, dopo aver visto uccidere il padre sotto ai suoi occhi in uno scontro tra compagini della piccola criminalità brasiliana.

La Procura della Repubblica presso il Tribunale dei Minorenni ha aperto una inchiesta. Il bambino, trasportato in ospedale a Galatina, è stato ripulito e disinfettato dei solventi che si era gettato addosso per trasformarsi in una torcia umana.