LECCE - Il mondo del calcio, anche quello considerato troppo frettolosamente “minore”, ma che minore non è affatto per passione, valori umani e spesso impegno civico, non ha dimenticato Giulia Cecchettin, uccisa a 22 anni la settimana prima di laurearsi dall'ex fidanzato che non ne voleva sapere di lasciare andare per la sua vita la giovane, tramortita e uccisa con diverse coltellate, poi buttata in un canalone a Pordenone.

Ieri sera all'AntiStadio di “Via del Mare” a Lecce i tifosi dello Spartak Lecce hanno atteso a fine gara tra gli applausi i loro calciatori, nonostante la sconfitta maturata in una combattuta gara del campionato Amatori, accolti con lo striscione “Perché Giulia sia l'ultima. Siamo tutti coinvolti”, il messaggio veicolato dai sostenitori dello Spartak Lecce.

Anche nel prossimo fine settimana alcune tifoserie “storiche” di alcuni paesi della provincia di Lecce, molto legate ad alcune realtà calcistiche sempre minori, hanno programmato in 1° Categoria, in 2° Categoria e anche in Promozione Pugliese alcuni momenti destinati al ricordo di Giulia.

Lo Spartak Lecce, nello specifico, non è nuovo a iniziative a sostegno di valori precisi, universali, dal sostegno dei più emarginati o più poveri all'integrazione razziale e al “no” vibrante ad ogni genere di discriminazione, sino al recente sostegno della causa del popolo palestinese in queste settimane sotto l'assedio di un genocidio senza pietà degli occupanti israeliani, senza dimenticare iniziative di prossimità nei quartieri più esposti al degrado della città capoluogo, dove questo gruppo di ragazzi si spende per campagne sociali, benefiche, serate che ravvivano le periferie.