Solo su SoloLecce.it. Corteo ultras dopo il derby: il giudice ha deciso, NIENTE PROCESSO
Si risolve positivamente una vicenda giudiziaria per 39 tifosissimi giallorossi
LECCE - L'eventuale reato si è prescritto, il processo non deve tenersi.
Per questo non andranno neanche a giudizio i 39 tifosi del Lecce trascinati davanti al giudice dalla Procura leccese per "manifestazione non autorizzata" (un reato stabilito dalle leggi fasciste del 1931...) al termine del derby di Puglia vinto nel maggio 2011 che portò il Lecce alla salvezza.
Quel giorno migliaia si riversarono in Piazza Sant'Oronzo (FOTO SOPRA), con uno spettacolo di colori e tifo giallorosso che invase la città per ore, in attesa del rientro della squadra da Bari, "scortata" dagli ultras, che dallo stadio leccese si spostarono in corteo sino all'Hotel Tiziano e dall'Hotel Tiziano in centro in mezzo ai giallorossi.
Per l'ipotesi accusatoria gli indagati avrebbero "organizzato una manifestazione non autorizzata, dapprima convergendo presso lo stadio e poi recandosi in corteo in Piazza Sant'Oronzo, occupando parte della piazza e l'Anfiteatro Romano, accendendo e lanciando fumogeni e altro materiale esplodente".
Per mandare a processo i 39 ultras la magistratura aveva intravisto nel comportamento del gruppo un reato contro la sicurezza pubblica che era stato introdotto nei codici dal regime fascista, per evitare, scoraggiare o reprimere con operazioni di Polizia eventuali proteste della piazza o manifestazioni sgradite al Fascismo.
In un nostro editoriale del 29 dicembre scorso, molto polemico e molto corrosivo (LEGGI QUI), avevamo immaginato che sarebbe finita così; avevamo preannunciato questo "flop" dinanzi al giudice, forse un'inutile dispendio di risorse pubbliche e energie processuali che potevano essere risparmiate alla collettività, a vantaggio di serie e concrete repressioni dei crimini.
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