AIA NELLA BUFERA, E' UNO SCANDALO NAZIONALE. Il più alto magistrato arbitrale arrestato per narcotraffico, era stato appena premiato
Manette al Procuratore Nazionale dell'AIA: solo qualche settimana fa aveva ricevuto un premio per il suo impegno etico e morale
MILANO - C'è anche il nome del Procuratore Nazionale dell'AIA Rosario D'Onofrio della Sezione AIA di Cinisello Balsamo, tra i nomi dei 42 arrestati dalla Guardia di Finanza di Milano nell'ambito di una inchiesta della DDA del capoluogo lombardo per narcotraffico.
I vertici dell'AIA hanno accolto la notizia con stupore, increduli delle accuse mosse a D'Onofrio. Già oggi il Comitato Nazionale ha ratificato le dimissioni immediate di D'Onofrio dalla più alta magistratura dell'AIA, un brutto scivolone per tutta l'Associazione. Solo qualche settimana addietro D'Onofrio è stato insignito del Premio “Concetto Lo Bello” al dirigente arbitrale che maggiormente si è distinto a livello nazionale sotto il punto di vista dell'etica e della morale nella passata stagione sportiva (FOTO SOTTO).
Secondo le indagini della Direzione Distrettuale Antimafia D'Onofrio, ex Ufficiale Medico attualmente sospeso per motivi disciplinari maturati all'interno dell'Esercito, in pieno “lockdown” trasportava con la sua auto decine di chili di droga per conto di una organizzazione criminale, contando sul fatto che i colleghi ai posti di blocco non ne fermassero gli spostamenti anche in “zona rossa”. Con la divisa dell'Esercito al volante era sicuro di avere sempre un lasciapassare.
L'operazione ha portato al sequestro immediato di mezza tonnellata di droga, ma in due anni dal 2019 al 2021 tantissima è stata quella arrivata a destinazione grazie a D'Onofrio che in questo modo secondo le indagini consentiva alle piazze di spaccio della Lombardia di restare sempre fornite nonostante la pandemia.
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