VICENZA - "Tutti gli uomini del Presidente" continuano la loro scia di insuccessi, oramai sono tanti da tenerli lontani dalle panchine o dalle scrivanie per anni, quasi avessero incontrato una maledizione nel loro passaggio nel Salento.

L'ultimo in ordine di tempo Franco Lerda, appena esonerato dalla panchina del Vicenza (sconfitto nel pomeriggio 4-1 a Chiavari dall'Entella e penultimo in Serie B dopo 7 giornate). L'esonero di Lerda non è ancora ufficiale, ma trapela da autorevoli fonti e siti web specializzati del mercato. Con Lerda, dato per "sollevato dall'incarico", rischia ed è al vaglio della dirigenza veneta anche la posizione del Direttore Sportivo Antonio Tesoro, che sul mercato ha "plasmato" questi risultati di inizio stagione.

Eppure "eran trecento, giovani e forti, e sono morti", come recitava la splendida poesia di Luigi Mercantini "La Spigolatrice di Sapri": erano "i migliori del mondo", quelli che ci "invidiavano tutti", del resto siamo ancora qui, appassiti in Lega Pro.

Una scia di disoccupazione, che di questi tempi amari vorremmo tanto che finisse, ma che ha colpito come una mattanza chiunque abbia incrociato i destini del Lecce nell'era di Savino Tesoro.

Provare per credere: